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10 profughi afgani salvati da un ristorante palermitano: “Grazie, ci avete liberato dai talebani”


Il ristorante Moltivolti, a Palermo, esaudisce il desiderio del proprio lavoratore Shapoor. La famiglia afghana di Shapoor Safari potrà riabbracciare il cuoco dell’attività palermitana. Grazie all’affetto che l’intera comunità nutre per Shapoor, sei donne, due bambini e due uomini in fuga dall’Afghanistan arriveranno presto in Sicilia.

Il crowdfunding lanciato dal ristorante sulla piattaforma Go Fund Me ha raggiunto la cifra di 10mila euro necessari per rendere economicamente possibile l’arrivo dei dieci profughi in terra sicula. La raccolta fondi ha visto la partecipazione di tanti palermitani. Nel fondo cassa sono arrivati più di mille euro al giorno, con quasi trecento donazioni piccole e grandi.

La più sostanziosa è stata quella fatta dalla stessa piattaforma del crowdfunding, che alla soglia del raggiungimento della quota ha donato cinquecento euro per la buona riuscita del progetto con tanti auguri a Shapoor per l’arrivo della sua famiglia in Italia. Un grande record per il ristorante palermitano, con 10mila euro raccolti in dieci giorni. 


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Dieci profughi afgani salvati da un ristorante palermitano

“Dieci persone sono salve grazie a 10mila euro – racconta a Palermo Today emozionato Claudio Arestivo, socio fondatore di Moltivolti -. Una cifra molto simbolica se si pensa alle enormi economie dell’Europa e dei paesi più ricchi. Dieci euro è la cifra che con maggiore frequenza è stata donata. Un’altra cifra simbolica che ci dimostra come ogni singolo individuo, se inserito in una comunità coesa, può fare la differenza e realizzare grandi cose.”

La famiglia di Shapoor a breve acquisterà i biglietti aerei e grazie al sostegno diplomatico della città di Palermo presso l’ambasciata italiana in Pakistan tra qualche settimana potranno ricongiungersi con il loro amato Shapoor e ricominciare una vita lontani dalla guerra e dalla furia sanguinaria della dittatura dei talebani.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”