Il 6 marzo, Sciacca si prepara a una marcia senza precedenti verso le storiche Terme, un coro unanime che si leva dalle strade per reclamarne la riapertura, rimaste chiuse per ben nove lunghi anni.
Sciacca rinnova la sua marcia verso lo stabilimento termale, chiuso da nove anni nonostante le promesse e gli annunci. In occasione del nono anniversario della chiusura, fissato per il prossimo 6 marzo, è stata organizzata una manifestazione per richiedere con vigore la riapertura dell’importante struttura, affinché possa tornare a svolgere un ruolo fondamentale nell’attrarre turisti nel territorio.
La marcia del 6 marzo alle Terme di Sciacca
Questa iniziativa è stata promossa dal Comitato civico “Patrimonio termale Sciacca”, che ha inviato circa 200 email a giornali regionali e nazionali, al presidente del parlamento europeo, alla commissione europea, a federterme, confcommercio e confartigianato, agli ordini professionali, ai partiti politici e ai gruppi parlamentari dell’ARS, oltre ad altri destinatari.
L’iniziativa del Comitato civico “Patrimonio termale Sciacca”
Il Comitato chiede un “aiuto” per dare alla protesta l’attenzione che merita.
“Avevamo grotte vaporose naturali uniche al mondo – afferma il Comitato – e un bacino idrotermale incredibilmente ricco di acque con proprietà terapeutiche eccellenti: tre ancora accessibili oggi, altre sette potenzialmente recuperabili. Quest’oro bianco che sgorga dalla terra lega insieme cura, benessere, cultura, storia e mito, creando un mix magico che dovrebbe favorire un turismo di qualità. Invece, da nove anni, tutto è chiuso, tutto sta cadendo nel degrado.
Ci sono due stabilimenti termali, uno in stile Liberty e l’altro risalente all’VIII secolo; un complesso di piscine con acque salso-bromo-iodiche; due hotel, uno dei quali è stato ristrutturato e inaugurato due volte ma mai aperto; un parco con piscina termale sulfurea su cui continuano a essere spesi soldi pubblici per tenerlo chiuso! Solo pochi mesi fa sono stati spesi circa 500.000 euro per manutenzioni, ma i cancelli rimangono serrati e le erbacce continuano a crescere; un teatro per oltre 700 spettatori, ancora incompiuto dopo 40 anni in una parte, ma funzionante in un’altra; un auditorium con annessi sale conferenze e uffici. Bisogna cercare nelle carte le ragioni e le responsabilità di questo spreco incredibile di bellezza e potenzialità”.
Nove anni di chiusura delle Terme di Sciacca
Nove anni di chiusura hanno causato un evidente degrado del patrimonio, che include anche un parco pubblico e piscine con acqua sulfurea, lasciati al loro destino.
La comunità affida ancora una volta alla manifestazione le sue ultime speranze di rinascita, non è la prima volta: già nel maggio del 2021 Sciacca era scesa in piazza con una marcia per sensibilizzare sull’importanza di questa struttura.
L’iniziativa ha visto un forte sostegno da parte della città: numerosi deputati agrigentini hanno espresso la volontà di partecipare, così come le scuole di Sciacca, il Cartello Sociale della provincia di Agrigento, Unitre, CittadinanzAttiva, l’Unitas Sciacca Calcio, la Fondazione Miraglia e altre ancora. Anche il comico di Striscia La Notizia Sergio Friscia ha lanciato un appello, dichiarando: “È importante essere presenti e richiedere con forza la riapertura delle Terme, che sono una risorsa fondamentale per la città”.