La ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, durante il Question Time alla Camera, ha condiviso i suoi pensieri sulla possibilità di effettuare l’Erasmus anche tra università italiane, una proposta che rispecchia gli obiettivi del PNRR per incrementare la flessibilità dell’offerta formativa e l’interdisciplinarità dei corsi di studio.
Secondo Bernini, ciò sarebbe indispensabile per rispondere alla crescente domanda occupazionale di competenze sempre più specializzate. In vista di questo obiettivo, sono in previsione modifiche alle regole vigenti sulle classi di laurea.
Un nuovo regolamento, già firmato dalla ministra, permetterà agli studenti di costruire un percorso formativo personalizzato. Ciò sarà possibile grazie al riconoscimento dei crediti formativi di esami sostenuti in altri atenei italiani, un modello che ricorda da vicino quello del programma di Erasmus internazionale.
Tale programma non richiederà ulteriori interventi normativi, ma gli atenei avranno fino al 30 novembre 2023 per adeguare i loro regolamenti didattici. L’obiettivo, ha affermato Bernini, “è di valorizzare l’autonomia sia degli atenei che degli studenti”.
La ministra ha sottolineato l’importanza di offrire ai giovani la possibilità di costruire percorsi di studi che rispondano ai loro interessi, combinando diverse opzioni formative proposte nell’ateneo di iscrizione o in altri atenei italiani. Questo potrebbe portare a percorsi di specializzazione ancora più avanzati, come ad esempio la combinazione tra ingegneria e medicina, o biologia e matematica.
Un altro obiettivo è quello di ridurre il gap tra le università del Nord e del Sud, offrendo agli studenti un’alternativa valida e meno costosa rispetto alla scelta di studiare fuori regione per l’intera durata del corso di laurea. Con la creazione di connessioni tra gli atenei, si punta a rendere il sistema universitario italiano più attrattivo, favorendo lo scambio di conoscenze e lo sviluppo di modelli competitivi.