Pochi giorni fa, gli universitari residenti allo studentato in via Altarello, alle spalle di via Pitrè, hanno finalmente ottenuto, grazie alle loro incessanti proteste, l’accesso allo spazio verde esterno alla struttura, che fino ad ora era rimasto inutilizzabile. Questa notizia, emersa grazie a un’inchiesta del quotidiano Repubblica, mette ancora una volta in luce la condizione di precariato e insufficienza dei dormitori universitari, un tema che noi di Younipa.it abbiamo da tempo denunciato e purtroppo siamo stati confermati nei nostri timori.
Secondo quanto riportato da Repubblica, per circa trenta studenti dello studentato in questione, questo spazio verde rappresenta l’unico luogo all’aperto dove possono consumare un pasto e cercare di sopravvivere al caldo torrido di luglio in città. Le testimonianze degli studenti sono eloquenti: definiscono la situazione attuale come un vero e proprio “lager”, sottolineando la mancanza di servizi essenziali come frigoriferi, lavatrici e microonde per scaldare il cibo. La struttura, situata nella periferia di Palermo, avrebbe dovuto rappresentare una soluzione alla cronica mancanza di posti letto universitari, insieme ad un altro studentato gestito dall’Iacp di San Nicolò all’Albergheria, che purtroppo è ancora chiuso a causa di problemi di allaccio del gas.
L’inchiesta svela che la situazione delle residenze universitarie a Palermo è profondamente problematica e strutturale. Si alternano edifici vecchi e fatiscenti, come il Santi Romano, che richiederebbero importanti interventi di ristrutturazione per renderli abitabili. Tali lavori, però, implicherebbero lo sgombero di oltre 300 studenti e un investimento di ben 10 milioni di euro.
La parola “sopravvivenza” sembra ormai un comune denominatore tra gli studenti che vivono in queste residenze. La mancanza di lavatrici, ad esempio, è evidente: solo due macchine per oltre 800 studenti, con conseguenze che vanno dalla richiesta di aiuto alle famiglie per la biancheria sporca ai costi sostenuti per l’uso di lavatrici a gettoni. A ciò si aggiungono i problemi igienici, come nel caso del Santissima Nunziata a Ballarò, dove il sistema idrico guasto permette solo l’accesso all’acqua calda in determinate fasce orarie.
Altro punto critico è la mancanza di aria condizionata, che interessa due terzi degli studentati. Solo di recente, ad esempio al Santi Romano, è stato installato un condizionatore per far fronte alle alte temperature estive. Prima di questa modifica, gli studenti erano costretti a passare intere giornate nelle aree studio, finché i posti disponibili non si esaurivano.
In tutto questo scenario, il presidente dell’associazione Impronta Studentesca, Manuel Lana, afferma che le lamentele e le richieste si accumulano quotidianamente. L’urgenza di un tavolo di confronto con l’Ente è palese, così come la necessità di affrontare seriamente il problema delle residenze universitarie a Palermo. Nonostante la costituzione di una commissione per gli alloggi da parte dell’ateneo di Palermo lo scorso 13 giugno, composta da studenti, docenti e rappresentanti dell’Ersu, resta ancora molto da fare per migliorare la situazione.
Noi di Younipa.it ribadiamo il nostro costante impegno nel denunciare la condizione di precariato e insufficienza dei dormitori universitari. Speriamo che adesso la governance di ERSU e Ateneo possa finalmente prendere sul serio questo problema, smettendo di ignorarlo, e adottare misure concrete per migliorare le condizioni delle residenze universitarie a Palermo. È fondamentale che gli studenti possano vivere in ambienti adeguati, che garantiscano il loro benessere e la possibilità di concentrarsi sugli studi.