Lavoro e Lauree – Le lauree Stem aprono più possibilità nella ricerca di una professione. Nel nord Italia si concentra il 70% delle offerte per l’impiego
Il mondo del lavoro è sempre più complesso, specialmente per quanto riguarda i giovani. Le lauree in materie Stem, ovvero science, technology, engineering and math, offrono più chance di successo nella ricerca di una buona occupazione, ma non bastano. Un altro aspetto che può favorire nel trovare un impiego è quello di vivere nel nord Italia dove si concentra il 70% delle offerte di lavoro. La ricerca realizzata da Randstad e Fondazione per la sussidiarietà riguarda il tema “Università e Imprese per lo sviluppo dei talenti”. Ecco cosa è emerso dallo studio.
L’analisi
Lo studio si è focalizzato sul valore dei titoli di studio e la loro spendibilità nel mondo del lavoro focalizzandosi su cosa cercano le imprese e la rispettiva offerta dei territori. Per costruire l’analisi è stata presa in considerazione la domanda di lavoro di laureati negli annunci online dello scorso anno e le strategie di sviluppo dei talenti all’interno delle aziende italiane.
Il mismatch
L’espressione “skill mismatch” indica la mancata corrispondenza, un gap oggi molto profondo, tra le competenze richieste dalle aziende e quelle effettivamente in possesso da parte dei candidati. Per risolvere il problema è fondamentale la collaborazione tra aziende e scuole assieme ai percorsi di orientamento. L’università dovrebbe investire maggiormente nell’implementazione delle soft skill, aumentando la professionalizzazione dei percorsi di laurea magistrale e l’orientamento. Inoltre anche le collaborazioni azienda-università, specialmente quelle a carattere innovativo, devono essere rafforzare. Un esempio è la co-progettazione di percorsi formativi e delle academy a livello aziendale.
L’importanza della laurea
Per quanto riguarda la laurea l’analisi afferma che mediamente più di tre quarti dei giovani con questo titolo di studio trova lavoro entro un anno, anche se non è abbastanza per superare un percorso di selezione. Dopo un anno dal conseguimento della laurea, il tasso di occupazione degli ex studenti ammonta al 75% nel caso del primo livello e al 77% per i magistrali biennali. La percentuale cresce al 90% per entrambe le categorie passati cinque anni.
Nel 2021 in Italia, però, i laureati tra i 25 e i 34 anni sono il 21%, si tratta di uno dei livelli più bassi tra i paesi Ocse. Inoltre un’azienda su cinque afferma di chiedere competenze digitali e “soft skills” a questo proposito Marco Ceresa, group ceo di Randstad ha affermato: “È fondamentale, quindi, mettere in campo azioni concrete per contrastare la dispersione scolastica e incentivare i giovani a proseguire gli studi. È importante, di fronte alla scarsità di talenti del mercato unita ai trend demografici allarmanti, che le aziende valutino i profili da inserire a partire dalle reali competenze possedute dai candidati, oltre che dal titolo di studio”.
Le competenze digitali
In merito alle competenze digitali vengono richieste per il 61% nell’Ict, ovvero le Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e per il 53% nella statistica. Le skill informatiche sono presenti anche negli annunci di marketing per il 19% e nell’area giuridica per il 15%.
L’area economica e giuridica
All’interno dell’area Economica e Statistica troviamo nove professioni particolarmente richieste, ovvero: account manager, responsabile logistica e distribuzione, esperto contabile, direttore generale del marketing, consulente di rischio assicurativo, analista di business, responsabile di prodotto, manager finanziario, responsabile della catena di fornitura. Mentre per quanto riguarda l’ambito Giuridico, Umanistico e delle Scienze Sociali, le figure ricercate sono sette: responsabile di reparto, responsabile dei servizi, dirigente delle risorse umane, avvocato, assistente sociale, psicologo, responsabile di questioni regolamentari.
I profili ricercati
CLASSIFICA: ecco la migliore Università al mondo e la prima in Italia
Nel settore dell’Architettura e Design vengono richiesti otto profili: amministratore di sistemi TIC, ingegnere energetico, architetto, ingegnere industriale, ingegnere meccanico, ingegnere civile, sviluppatore web e ingegnere elettronico. Nell’area Scientifica c’è forte ricerca per sette professioni: chimico, pianificatore territoriale, ingegnere elettronico, data scientist, informatore medico-scientifico, analista software, biologo. Chiude l’ambito Informatico con la domanda di: amministratore di sistemi TIC, sviluppatore web data scientist, designer grafico, responsabile della gestione community online, project manager TIC.