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Università, lo SCANDALO dei Test di medicina venduti a 20 euro


Test di medicina venduti a 20 euro. È la denuncia contenuta in un esposto in Procura e un ricorso al Tar contro le graduatorie – giudicate falsate – dallo studio legale Leone- Fell & C.

(Ansa)
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La notizia è anticipata da Repubblica e potrebbe innescare uno scandalo di enormi proprorzioni. Il ministero dell’Università ha subito annunciato di aver chiesto chiarimenti a Cisia, il Consorzio che si occupa della gestione dei test.

Ma andiamo con ordine. Secondo quanto riporta il quotidiano qualcuno avrebbe pagato migliaia di euro per iscriversi a un corso di preparazione «che permetteva di conoscere in anticipo le domande del test», altri invece hanno trovato «il gruppo giusto su Telegram per avere una soffiata sulle domande a cui gli aspiranti medici sarebbero stati sottoposti».

Test di medicina venduti a 20 euro: «Gravi irregolarità»

Secondo lo studio legale queste sono solo alcune delle irregolarità che avrebbero caratterizzato questa prima edizione dei Tolc, la nuova modalità di accesso alle università di medicina.Gli avvocati Francesco Leone e Simona Fell, riferisce Repubblica, parlano di «inadeguatezza dei controlli da parte del Cisia» e di «espedienti che moltissimi candidati di diverse scuole di preparazione ai test di ammissione hanno escogitato per divulgare i quesiti e le relative soluzioni oggetto della prova d’esame, falsando irrimediabilmente gli esiti della prova».

Test di medicina venduti a 20 euro: La reazione del Mur

In riferimento alle indiscrezioni apparse su alcuni organi di informazione riguardanti i nuovi test di accesso alle Facoltà di Medicina e Chirurgia, i cosiddetti Tolc, e alle richieste giunte dal Parlamento, il ministero dell’Università e della Ricerca chiederà a Cisia, il Consorzio che si occupa della gestione dei test, ulteriori rassicurazioni e chiarimenti sul regolare svolgimento delle prove di ingresso. La vicenda è davvero delicata, non resta che attendere i prossimi sviluppi.

La replica del consorzio Cisia

«In relazione alle notizie apparse su alcune testate, che chiamano in causa il Consorzio e che riguardano presunti comportamenti non corretti di persone che hanno sostenuto i TOLC–MED, è utile chiarire alcuni aspetti», è scritto in un comunicato diffiso in serata da Cisia.
«Il TOLC è sviluppato dal Consorzio Cisia, ente costituito da 61 università che dal 2005 si occupa dei test di accesso, per verificare le conoscenze in ingresso all’università. Cisia opera al servizio del sistema universitario. Il ministero ha scelto il modello TOLC per Medicina e Veterinaria, dopo una lunga fase di analisi e di indirizzi tecnico-parlamentari, anche in virtù dell’esperienza consolidata del modello: nel solo 2023 saranno oltre 500.000 i TOLC erogati per tutte le aree disciplinari», continua il comunicato.

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«Grazie al nuovo sistema adottato per Medicina e Veterinaria, studenti e studentesse, fin dal penultimo anno delle superiori, possono ripetere le prove con un costo che è meno di un terzo rispetto a quello del test unico – e non ripetibile – in vigore fino al 2022. Da quest’anno è possibile migliorare la preparazione in ingresso all’università e orientarsi con strumenti gratuiti messi a disposizione di chiunque dal parte del Consorzio», scrive Cisia.

Infine «per i TOLC-MED e VET le misure di sicurezza e protezione dei dati, incluso il sistema di erogazione, sono tali da garantire ai massimi livelli l’integrità del database delle domande, a tal proposito il Consorzio ha già avuto modo di smentire alcune illazioni prive di fondamento circolate a inizio estate. Da sempre CISIA effettua il monitoraggio dei canali social con lo scopo primario di migliorare i livelli di assistenza. In alcuni casi il Consorzio è intervenuto presso i moderatori ricordando i termini dei regolamenti TOLC.
Infine, è utile richiamare che i punteggi equalizzati dei TOLC-MED e VET sono stati attribuiti nel pieno rispetto di quanto stabilito dagli atti ministeriali», conclude il comunicato.

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