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Il Caro-Voli Siciliano: Un Caso di Lacrime da Coccodrillo Politiche


Le festività natalizie si avvicinano, e come una vecchia puntata di una telenovela, ritorna il caso-caro voli. Una storia d’amore e odio (ma soprattutto odio) tra i siciliani fuorisede e le compagnie aeree.

È un rito: si avvicina il Natale, e le tariffe aeree per volare sull’isola decollano più in alto delle renne di Babbo Natale. Ma, cari lettori, c’è una chicca gustosa in tutto questo: si scopre che volare da Milano alla Sicilia costerebbe meno facendo scalo a Tirana o a Parigi. Ma come? Dovremmo comprare una baguette o sorseggiare un caffè in Albania prima di poter abbracciare nonna a Palermo?

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Ah, la politica siciliana! Sempre pronta a lanciare l’ancora di salvezza ai propri cittadini. Ma attendiamo… sembra che quell’ancora sia fatta di cartapesta. Ogni anno, puntualmente, i nostri rappresentanti piangono lacrime da coccodrillo (sospetto che siano addestrati in qualche segreta scuola di recitazione). “Il caro-voli è inaccettabile!”, esclamano con ardore. E poi? Poi, come d’incanto, il problema svanisce nel nulla, solo per riapparire il Natale successivo.

Forse c’è un manuale segreto intitolato “Come commuovere i cittadini senza fare nulla di concreto” che passa di mano in mano tra i politici siciliani. Si potrebbe quasi immaginare una riunione di emergenza, con un politico che esclama: “Il caro-voli è aumentato del 200%!” e un altro che risponde con aria beata: “Eh, pazienza, aspettiamo che passi Natale. L’anno prossimo ci penseremo.”

Ora, se facessi parte di una compagnia aerea, probabilmente guarderei la Sicilia come la mia gallina dalle uova d’oro. Ma la realtà è che il caro-voli ha conseguenze reali e dolorose per molte famiglie che si trovano divise, con figli e parenti al di fuori dell’isola, e che ogni anno devono fare i conti con queste tariffe astronomiche.

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Ma hey, non tutto è perduto! Se hai sempre desiderato vedere la Tour Eiffel o il centro di Tirana, questo potrebbe essere il momento giusto. Prendi un volo per Parigi, goditi una croissant e poi torna in Sicilia. Oppure, vola a Tirana, sorseggia un caffè albanese e poi… indovina un po’? Torna in Sicilia. E chissà, forse alla fine risparmierai qualche euro.

Ma un consiglio per i nostri cari politici siciliani: la prossima volta che volete piangere per il caro-voli, magari evitate di farlo con lacrime da coccodrillo. Potreste scoprire che i cittadini preferirebbero delle azioni concrete. Just saying.

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