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In Sicilia esiste un tesoro naturale straordinario che in autunno si trasforma in luogo incantato


In Sicilia esiste un piccolo tesoro naturale che in autunno regala un’esperienza emozionante, un luogo incantato, ecco dove si trova.

Sicilia, un luogo incantato
Sicilia, un luogo incantato- fonte: web

A breve distanza da Messina, si cela una meraviglia naturale eccezionale. Durante l’autunno, il Bosco di Malabotta si trasforma in un luogo incantato, con i suoi vividi colori autunnali, antichi menhir e sinuosi corsi d’acqua, regalando un’esperienza emozionante per svelare un aspetto della Sicilia mai visto prima.

Il Bosco di Malabotta: un luogo incantato in Sicilia

La Sicilia del trekking svela i suoi affascinanti percorsi e le sue suggestioni invernali all’interno di uno dei boschi naturali più caratteristici dell’isola.

Ci troviamo nell’antica regione chiamata Val Demone, che costituiva una delle tre divisioni geografiche dell’isola insieme a Val di Noto e Val di Mazara, formando il profilo a tre punte dell’isola conosciuto come “Trinacria.”

Questo luogo speciale è il Bosco di Malabotta, situato nella provincia di Messina e abbracciato dai comuni dell’ Alcantera Montalbano Elicona, Mojo Alcantara, Roccella Valdemone, Tripi e Malvagna.

Rocche dell’Argimusco in Sicilia

Sorvegliano con attenzione il territorio, provenendo da Montalbano Elicona, un antico borgo scelto come residenza benefica e salutare da Federico II, e si ergono sull’altopiano a cui hanno dato il nome: le Rocche dell’Argimusco.

Queste rocce, composte da imponenti massi di calcare modellati dall’erosione del vento e della pioggia, presentano forme suggestive che hanno catturato l’immaginazione sia del pubblico che degli studiosi, grazie alla loro somiglianza con dolmen e menhir.

La Roccia Aquila, la Roccia con il volto di donna, la Roccia con l’angelo orante: queste forme si rivelano come immagini effimere, visibili solo da una prospettiva specifica. Abbandonando quella linea di vista, l’immagine scompare, e la pietra ritorna a essere semplicemente pietra, resistendo a qualsiasi tentativo di riportare in vita quei delicati contorni.

Inoltre, disseminate nella zona e lungo i sentieri, si trovano le “cubburi,” costruzioni in pietra simili ai trulli pugliesi o ai nuraghi sardi, testimonianze della vita pastorale di un tempo. Questa montagna offre narrazioni suggestive, emozioni e sensazioni uniche.

L’itinerario nel luogo incantato del Bosco di Malabotta, Sicilia

Dal parcheggio, si segue il sentiero che scende a destra attraverso un fitto bosco di cerri, faggi e castagni, fino ad arrivare alla ex caserma forestale, dove è possibile fare una sosta e rinfrescarsi.

Continuando il percorso tra splendidi esemplari di faggio con sprazzi di agrifoglio, si inizia la salita verso la cima del Vallone Ca Devanne. Da qui, seguendo la deviazione a sinistra, si raggiunge la cresta vicino a Serro Faita.

Lungo questa cresta, che offre panorami mozzafiato sulla Riserva e sulle cime più alte, tra cui Pizzo Petrolo (1337 m), Rocca Vuturi (1325 m) e Monte Croce Mancina (1341 m), è possibile fare ritorno all’area attrezzata di Monte Cerreto (1280 m).

Durante il percorso lungo la cresta, non passeranno inosservate le maestose roverelle con le loro forme articolate. Questa zona è anche un luogo ideale per osservare diverse specie di rapaci volteggiare in cielo.

Dalla cresta, è possibile ammirare i magnifici boschi della Riserva da un punto di vista privilegiato, e godere di panorami affascinanti sull’Etna, sulla Valle Alcantara e sulle cime più alte dei Peloritani, come Montagna Grande, Rocca Salvatesta e Novara.

Variante: Dalla ex caserma forestale, è possibile seguire una parte del percorso iniziale, immersi tra boschi di faggi e agrifoglio. Si arriverà così in cima al Vallone Ca Devanne, a 1220 metri. Da qui, si scende lungo il Vallone tra alberi di cerro e arbusti di citiso, ginestra e rosa canina.

Prima di raggiungere la fine del Vallone, prendendo una salita a destra si raggiunge una collinetta, da cui si prosegue fino a raggiungere la strada che porta al Torrente Licopeti. Continuando a risalire lungo il torrente, si giunge all’area attrezzata e al Torrente Fontanazze, situato sulla destra. Da qui, si ritorna alla ex caserma forestale per completare il percorso.

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