Nel cuore della Sicilia è situato un piccolo borgo medievale, un gioiello nascosto che pochi conoscono, ecco dove si trova.
Butera, un affascinante villaggio siciliano, si erge a oltre 400 metri sopra il livello del mare su di una maestosa roccia. Situato a breve distanza dalla città di Gela, nella provincia di Caltanissetta, questo luogo incarna una preziosa testimonianza della storia medievale dell’isola siciliana.
Storia e origine del borgo di Butera, Sicilia
L’epopea di Butera prende ufficialmente avvio nel periodo delle dominazioni storiche, quando si trasformò in una delle piazzeforti più significative della Sicilia medievale. Durante il dominio arabo, la città di “Butirah” prosperò, diventando un centro popoloso e ricco, un periodo di splendore che si protrasse dall’854 al 1089. Nel 1089, con l’avvento della dominazione normanna, Butera divenne la residenza principale della famiglia lombarda più vicina alla moglie di Ruggero II.
Nel 1161, Guglielmo I, noto come “il Malo”, la rase completamente al suolo a causa della sua posizione nel mezzo della sfida baronale contro la monarchia. Guglielmo il Buono fu colui che, successivamente, ricostruì la città e il castello. Il castello, risalente all’XI secolo e situato nel centro storico, ha subito modifiche nel corso del tempo ma si presenta oggi in uno stato di conservazione eccellente grazie agli ultimi anni dedicati al suo completo restauro.
Con l’avvento degli Svevi, Butera conobbe un periodo di ripopolamento, ma tornò nuovamente al centro delle contese durante il conflitto tra Aragonesi ed Angioini.
Cosa vedere nel borgo medievale di Butera
Il nucleo storico di Butera costituisce un altro imprescindibile luogo da esplorare, poiché incarna appieno la lunga tradizione storica della città. Quest’area è ricca di testimonianze storiche e riflette in modo eccellente l’originale schema urbanistico del periodo medievale. Un dedalo di stradine e sottopassaggi, ispirato anche alla tradizione araba, ne costituisce un eloquente esempio.
Santuario di San Rocco
Numerose sono le chiese che arricchiscono il panorama di Butera, ospitando diverse opere d’arte di notevole interesse. Il Santuario di San Rocco merita senz’altro una menzione speciale: costruito nel corso del XVI secolo, è dedicato al santo patrono e protettore della città. Originariamente concepito come una cappella, coincidente con l’attuale navata, nel corso del tempo ha visto ampliare la propria superficie fino alle dimensioni attuali.
Chiesa madre
Nella parte settentrionale della città sorge la Parrocchia di San Tommaso Apostolo, nota anche come Chiesa Madre. Costruita nel XII secolo, questa chiesa presenta una pianta a croce latina con un’unica navata sormontata da una cupola, conferendo un notevole rilievo architettonico.
È indubbiamente uno dei luoghi imperdibili di questa località, grazie al suo significativo patrimonio artistico conservato al suo interno. Tra le opere d’arte degne di nota, spicca una pala del Seicento che raffigura la Madonna con San Francesco e Santa Margherita.
Il castello di Butera
La costruzione del Castello di Butera, presumibilmente risalente all’inizio del XII secolo, rappresentava il fulcro di una roccaforte situata sulla collina che domina il centro storico di Butera.
Inizialmente composto da un sistema di torri connesse da cortine murarie, di cui alcune parti sono oggi incorporate in edifici di epoche successive, il castello aveva un’ampia corte racchiusa entro le sue mura, ora trasformata in una piazza. Scavi recenti hanno portato alla luce tre vaste cisterne interrate, contenenti frammenti ceramici medievali. La struttura attuale rappresenta solo una delle torri dell’antico complesso, conservando l’unica bifora originale.
Grazie agli interventi di restauro degli ultimi anni, la scala esterna che conduce al secondo livello è stata completamente recuperata, le murature sono state consolidate e gli ambienti originali sono stati ricostruiti. Attualmente di proprietà pubblica, il castello funge da spazio espositivo.
Castello di Falconara
Il Castello di Falconara a Butera è un’antica residenza storica che si affaccia sulla costa meridionale della Sicilia, precisamente a Marina di Butera. Caratterizzato da una imponente torre centrale, originariamente costruita per l’allevamento di falconi da caccia, il castello è immerso nel verde di un suggestivo parco mediterraneo. La sua origine risale al XIV secolo, e nel corso dei secoli è passato nelle mani delle famiglie Santapau, Branciforte, per poi giungere ai Chiaramonte Bordonaro.
Durante il corso della sua storia, il castello è stato oggetto di ampliamenti e modifiche, mantenendo tuttavia la sua funzione difensiva contro le incursioni dei pirati fino al XVIII secolo. La struttura interna del castello è riccamente articolata, con diversi ambienti adornati da decorazioni e arredi di pregio. Custodisce al suo interno collezioni di ceramiche, trofei di caccia e numerose opere pittoriche. Attualmente, il Castello di Falconara è utilizzato come residenza temporanea e come scenografica location per eventi e matrimoni.
La leggenda della Biddrina nel borgo medievale di Butera
Mitologia o realtà? Da secoli, si narra che a Butera dimori un enorme, spaventoso e pericoloso serpente noto come “biddrina”. Nonostante numerosi avvistamenti, nessun reperto è stato rinvenuto per questa creatura che si colloca a metà strada tra leggenda e criptozoologia.
Il mistero della biddrina inizia con il suo stesso nome. L’etimologia è incerta: secondo alcuni, potrebbe derivare da un termine arabo che indica un grosso serpente acquatico. Altri suggeriscono che possa derivare da “belluino”, riferendosi alla sua indole. Infine, c’è chi ipotizza che “biddrina” potrebbe indicare l’habitat specifico del rettile, ovvero Butera. Un altro nome associato alla biddrina è “culofia”, anch’esso di origine altrettanto incerta.