Università di Palermo, sono state mosse accuse di sessismo nei confronti di un professore di Medicina, interviene il Rettore.
Una segnalazione anonima inviata al rettore e la conferma di tre specializzande hanno portato ad un caso che sarà esaminato dal consiglio disciplinare dell’ateneo. Se emergessero comportamenti potenzialmente illegali, il consiglio li trasmetterà alle autorità giudiziarie.
Accuse di atteggiamenti sessisti, commenti inappropriati, molestie verbali e critiche sugli abiti indossati dalle specializzande sono state rivolte a un docente di Medicina presso l’Università di Palermo. Questo professore è attualmente oggetto di un procedimento disciplinare a seguito di una dettagliata segnalazione anonima contenente dati e fatti, inviata al rettore Massimo Midiri dell’ateneo.
Le parole del Rettore
«Abbiamo inviato la lettera anonima alla procura della Repubblica, avviato un’indagine interna e richiesto una relazione dettagliata al direttore della scuola di specializzazione, professor Giovanni Pantuso. È stato pertanto attivato il Consiglio di Disciplina di Ateneo, organo giudicante ed inquirente, che verificherà la veridicità delle accuse e valuterà gli eventuali aspetti disciplinari».
Le tre studentesse specializzande in Chirurgia generale presso il Policlinico hanno confermato le accuse contenute nella lettera: i loro dettagliati resoconti, includendo nome e cognome, sono stati inclusi nella relazione richiesta dal rettore al direttore della scuola di specializzazione. Nell’ambito del procedimento disciplinare, tutti gli studenti specializzandi saranno ascoltati prima di prendere in considerazione la testimonianza del professore sotto accusa, il quale avrà l’opportunità di presentare le sue controdeduzioni e indicare testimoni a suo favore. Nel caso in cui emergano aspetti di natura penale, il consiglio disciplinare provvederà a segnalarli direttamente alle autorità giudiziarie.
La denuncia e il precedente
Nella segnalazione anonima si menziona, tra le altre cose, il racconto secondo il quale una specializzanda sarebbe stata accusata dal docente, durante la pausa pranzo, di avere intenzioni non professionali nel voler assistere a interventi in sala operatoria con un altro docente. Si afferma inoltre che il professore avrebbe fatto commenti volgari sull’abbigliamento delle studentesse.
Un anno fa, un’altra situazione che sospettava discriminazioni di genere nell’ambiente universitario di Palermo ha generato agitazione nel contesto accademico, suscitando anche manifestazioni pubbliche. Tutto ebbe inizio con una lettera pubblicata sul nostro blog da una studentessa di Economia che denunciava di essere stata inclusa in «una lista di studentesse classificate secondo le migliori prestazioni sessuali», una classifica hot, redatta da «uno dei dottori di ricerca del dipartimento».
La sicurezza e il rispetto nell’ambiente accademico dovrebbero essere inalienabili. L’Università rappresenta un luogo dove la conoscenza, l’apprendimento e lo sviluppo professionale dovrebbero avvenire in un contesto sicuro e protetto. La recente vicenda, segnalata attraverso una denuncia anonima, evidenzia l’importanza di preservare l’integrità di questo ambiente.
La necessità di garantire un ambiente universitario sicuro e rispettoso emerge con forza da questi eventi. Ogni accusa di atteggiamenti sessisti, commenti inopportuni o molestie verbali è inaccettabile e merita un’attenzione seria e immediata da parte delle istituzioni coinvolte.
L’Università deve fungere da faro di conoscenza e progresso, un luogo in cui gli studenti possano crescere professionalmente senza timori o discriminazioni. Affrontare questi problemi è cruciale per garantire che il futuro accademico sia costruito su fondamenta di rispetto, sicurezza e uguaglianza per tutti coloro che vi partecipano.