«Puntare sul reclutamento per aumentare il numero di ricercatori e giovani professori nel panorama universitario». È questa la proposta principale del ministro dell’Università, Maria Chiara Carrozza, nel suo discorso di inaugurazione dell’anno accademico 2013-2014 dell’Università di Udine.
Un modo per «non disperdere le potenzialità presenti sul territorio e incrementare il valore degli atenei». Per il ministro, inoltre, c’è bisogno di un’ulteriore collaborazione con gli enti di ricerca presenti nelle varie regioni in quanto «nell’ambito della programmazione triennale delle università – spiega – c’è una parte premiale relativa alle alleanze strategiche sul territorio».
E il ministro dell’Università non ha perso l’occasione di sollecitare anche le imprese a collaborare. «Il programma nazionale della ricerca – prosegue – prevede l’impegno delle imprese che devono diventare parte di un progetto pubblico e privato sempre più virtuoso». Ma in cosa consiste il piano nazionale della ricerca? Per la Carrozza non ci sono dubbi: eccellenza scientifica, infrastrutture di ricerca e leadership industriale.
Secondo il ministro, infine, «il fatto che ci sia un tetto per il decremento nell’ambito del fondo di funzionamento delle università sulla base della quota premiale è una norma che non favorisce gli atenei virtuosi. Il Ministero – conclude – ha preso l’impegno di rivedere il modello di finanziamento delle università e di operare per una maggiore di premialità”.
A scapito quindi, anche di quelle clausole che si basavano sullo “storico” e sulla “salvaguardia”.