Suona la sveglia, giusto il tempo di stropicciare gli occhi con le mani, sgranchire le ossa del collo, ambientarsi, guardarsi intorno, capire dove ci si trova e… O D D I O!
Il fatidico giorno è arrivato. Ansia, panico, tensione, battito accelerato, maledizioni a go go mentre scendendo dal letto si sbatte il mignolo sul comodino o si scivola per la fretta del tipo «Ma-chi-me-lo-ha-fatto-fare-mi-sotterreranno-senza-pietà-non-voglio-farlo-più-lasciatemi-dormire-al-calduccio-odio-l’università», e via dicendo.
La mattina di un esame però – che siate più o meno preparati, più o meno sicuri di affrontare il “tiranno” di turno – deve cominciare nel verso giusto anche se questo molte volte – saprete bene cari ragazzi – è complicato dalla stanchezza accumulata in tutto l’ultimo periodo di studio intenso o solamente – come spesso accade – nelle poche notti che precedono la fatidica data.
Bisogna raccogliere le idee, bisogna essere concentrati, lucidi, attivi. E bisogna riempire lo stomaco. Sebbene santi, cornini e quant’altro possano aiutare fare attenzione a cosa introdurre nel proprio organismo appena svegli è molto importante, indovinare la giusta dose di carboidrati, zuccheri e proteine permette di arrivare al “banco degli imputati” avendo a disposizione tutte le energie indispensabili ad affrontare la prova.
Insomma, avrete capito bene che la colazione della mattina dell’esame è fondamentale. C’è chi, divorato dall’ansia e già sazio da tensione e paura salta quest’importante step, preferendo un caffè al volo o – nei casi estremi – proprio nulla. Ma, cari i miei giovani accademici, non fare la prima colazione mette il nostro organismo in una situazione di stress che va solo a sommarsi alla naturale tensione pre esame. Quindi non commettete mai quest’errore e – se l’avete già fatto – almeno non ripetetelo.
Nella scelta dei cibi bisogna prediligere alimenti nutrienti ma digeribili che non appesantiscano il nostro organismo in una laboriosa digestione ma che contemporaneamente contengano tutti i microelementi fondamentali. Una sana tazza di latte (vaccino o vegetale), ad esempio, con dei cereali integrali accompagnati da crepes spalmate di marmellata senza zucchero, una spremuta e un caffè che all’apparenza potrebbe sembrare fin troppo abbondante è invece l’ideale in giorni così particolari.
È importante poi prendere in considerazione anche la cena del giorno precedente per non caricare l’organismo di alimenti che potrebbero compromettere il sonno in una difficoltosa quanto inutile digestione. Una bistecca ai ferri o una fetta di pesce accompagnata da insalata, frutta e magari da gallette di riso soffiato può rappresentare un giusto compromesso che assicurerà un sonno tranquillo e riposante.
E allora concluderei col dire «pancia mia fatti capanna» e… in bocca al lupo per le prossime “sfide”.