Un anno di tempo per dimostrare le proprie capacità e meritarsi, passo dopo passo, il tanto agognato camice bianco. L’ingresso è libero.
In Francia non esiste un test di ammissione all’inizio dell’anno accademico – come in Italia che, tra l’altro, quest’anno è stato anticipato ad aprile – ma è previsto un concorso (a numero chiuso) durante il primo anno, suddiviso in due parti: l’una è prevista alla fine del primo semestre (verso dicembre/gennaio), l’altra alla fine del secondo semestre (verso maggio).
Il concorso riguarda le materie che sono state studiate durante l’anno: chimica, biologia, embriologia, istologia, anatomia, farmacologia, scienze umane e sociali.
Una programmazione definita dallo stesso ministro dell’Istruzione, “>Stefania Giannini, «preziosissima ma al tempo stesso di giustizia e di meritocrazia funzionale valutata nel corso di un anno e non concentrata nel percorso di un’ora».
Ai giovani accademici viene concesso di ripetere il primo anno solo una volta e quindi presentarsi al concorso due volte. In media, soltanto il 15 percento degli studenti riesce a superarlo e accedere al secondo anno.
Cosa serve, quindi, per avere accesso al primo anno di Medicina in Francia?
Semplice, è sufficiente essere iscritti all’ultimo anno di scuola superiore o aver conseguito l’esame di Stato preferibilmente scientifico e avere una buona padronanza della lingua francese (almeno livello B2).