Ogni notte a Palermo i genitori disperati alla ricerca dei figli zombie per il crack.
Il dramma nei quartieri disagiati.
Ogni notte, il cuore di Palermo si trasforma in un campo di battaglia. Genitori disperati vagano per le strade, alla ricerca dei loro figli trasformati in zombie dal crack. Questo è il tragico scenario che emerge dalle testimonianze raccolte nei quartieri disagiati della città.
La Storia di Una Madre: Una Vita Sospesa
Una madre esce di casa solo per cercare sua figlia. Ogni sera, puntuale a mezzanotte, inizia il suo pellegrinaggio per le vie di Ballarò, sperando di trovare sua figlia, persa nel vortice della droga. “Non ho sue notizie dalla notte di Capodanno,” racconta la donna, visibilmente provata. “Il crack si è portato via tutto. Non è possibile tollerare ancora che tanti come lei rischino la morte ogni giorno per la droga. Devono cambiare le leggi. Noi genitori siamo disperati, non sappiamo più cosa fare”.
L’Associazione “Sos Genitori”
Come lei, molti altri genitori a Palermo vivono lo stesso incubo. Da un anno, si sono riuniti nell’associazione “Sos Genitori”, che organizza incontri nella chiesa di Santa Lucia al Borgo Vecchio. Tuttavia, il supporto è insufficiente e le famiglie si sentono abbandonate.
La Lotta di Un Padre
Un padre, che ha un figlio attualmente in custodia cautelare in carcere, descrive il suo calvario: “Non so per quanto tempo ho cercato una comunità terapeutica per mio figlio. In Sicilia ce ne sono solo 16, tutte con liste d’attesa infinite. Adesso che è in carcere, almeno so che non si droghi, ma non è il posto adatto per curarsi”.
Un Raggio di Speranza: La Storia di Un Altro Genitore
Per un altro genitore, l’accoglienza della figlia in una struttura terapeutico-riabilitativa di doppia diagnosi a Leonforte è stata un miracolo. “Sono sempre molto preoccupato,” ammette, “ma almeno so che è al sicuro. Ci vorrebbe almeno un anno di trattamento, non solo tre mesi”.
L’Impegno di un Attivista
Un attivista, promotore del gruppo di genitori, segue personalmente sei casi come amministratore di sostegno. “Abbiamo il dovere di tenere alta l’attenzione su questo tema nei confronti delle istituzioni e della società,” afferma. “Se riuscissimo ad avviare un dialogo costruttivo tra la rete sociale del volontariato con le diverse istituzioni, credo che si potrebbero affrontare le tematiche per migliorare i servizi socio-sanitari e contrastare la criminalità organizzata che gestisce il traffico di stupefacenti”.
Un Altro Genitore e il Fallimento con Suo Figlio
Un altro genitore racconta il suo fallimento nel tentativo di aiutare il figlio, tossicodipendente da dieci anni: “Ha fatto di tutto per procurarsi la droga. Le notti passano insonni appresso a lui che non ha pace, e io con lui. Ho bisogno di aiuto, ma non so chi possa darmelo”.
Un Grido d’Aiuto dai Quartieri di Palermo
I genitori dell’associazione hanno anche organizzato piccoli gruppi per fare visita ai ragazzi a Ballarò, portando cibo e doni durante il periodo natalizio. Una madre ricorda i momenti in cui sua figlia viveva in una tenda in piazza Bonanno: “Andavo lì la sera a portarle qualcosa da mangiare perché non aveva nulla. Gli spacciatori la raggiungevano anche lì. Sanno sempre dove trovare le loro vittime”.
Un Appello alle Istituzioni
Il dramma del crack a Palermo richiede interventi urgenti e concreti. Le testimonianze di questi genitori disperati sono un grido d’aiuto che non può essere ignorato. È necessario unire le forze per creare una rete di protezione e di supporto efficace, capace di restituire dignità e speranza a queste famiglie spezzate dalla droga