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Università: tempo di esami, chiudersi in casa non è soluzione


La sessione estiva è alle porte, il clima inizia a diventare bollente, le temperature crescono a dismisura, di pari passo con l’ansia e lo stress dei tanti giovani universitari “vittime” di notti insonni, mal di testa e mal di pancia da “guinness”, in attesa del “giudizio universale”. L’incubo degli esami alle porte costringe gli studenti – chi più, chi meno – a non guardare altro che i libri.

In realtà, però, non è proprio così che dovrebbe andare.

Secondo il sito specializzato Skuola.net, staccare la spina uscendo di casa – piuttosto che “ammazzarsi” sui libri – aiuterebbe a studiare meglio. Attenzione, studiare molte ore al giorno aiuta sicuramente a preparare bene gli esami ma chiudersi in casa o in biblioteca non aiuta a migliorare la performance dello studente. Dopo qualche ora di studio, infatti – i giovani accademici lo sanno bene – viene accumulata una serie di tensioni, tra stress, nervosismo e chi più ne ha più ne metta che coinvolgono corpo, anima e mente.

Continuando di questo passo, giorno dopo giorno, si rischia di rendere meno produttivo il tempo dedicato allo studio.

L’insonnia e la nausea che spesso colgono i ragazzi nel corso della tremenda fase pre-esame sono, spesso, i sintomi che il fisico non sta reagendo in maniera positiva. Sono, insomma, chiari segnali di sfogo.

E allora ampio spazio alla fantasia e alle idee. Una corsa al parco, una passeggiata oppure un pomeriggio in palestra non possono che far bene: bando alle ciance uscite di casa e fate qualcosa che permetta al corpo di allentare la tensione fisica, inutile restare a ingobbirsi sui libri.

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