I Musei di Storia naturale sono un’importante fonte dimostrativa della diversità animale esistente sulla terra. Nei cassetti, scatole e armadi molte specie attendono per anni e anni di essere scoperte.
In un nuovo studio pubblicato sulla rivista open access Zookeys del prof. Bruno Massa, del Dipartimento di Scienze agrarie e forestali New genera, species and records of Phaneropterinae (Orthoptera, Phaneropteridae) from sub-Saharan Africa. Zookeys, 472: 77-102 descrive quattro nuovi generi e quattro nuove specie di cavallette scoperti nelle collezioni di musei, che dimostrano il valore intrinseco di queste istituzioni.
Uno dei nuovi taxa prende il nome di Arostratum oblitum, ed ha atteso per oltre 100 anni di essere scoperto e descritto. Il singolare fatto ha dato l’ispirazione al nome latino “oblitum” (dimenticato); il nome del genere invece mette in evidenza la singolare mancanza di una spina nelle zampe intermedie, presente nei maschi dei generi affini.
Durante la ricerca, permessa grazie ad un progetto europeo Synthesys, l’autore ha esaminato centinaia di esemplari di Ortotteri Phaneropteridae dell’Africa tropicale in diversi musei di Storia Naturale d’Europa (Madrid, Berlino, Terrasini, etc), dimostrando che numerosi taxa conservati in queste istituzioni attendono ancora di essere studiati e descritti adeguatamente.
I nuovi generi e le nuove specie descritti provengono dall’Africa subsahariana, che rappresenta una delle aree più ricche di ortotteri (grilli, cavallette, locuste, etc.) di tutto il mondo. Sebbene molti studi siano stati condotti in quelle regioni già a partire dal 1800, questa vasta regione tropicale ospita ancora molti taxa da scoprire.