Il lavoro presentato dal dott. Michele Saporito, assistente medico in Formazione presso la Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia Clinica Ortopedica e Traumatologica dell’Università degli Studi di Palermo, diretta dal prof. Michele D’Arienzo, ha vinto il primo premio come Best Paper al meeting della European Society of Sport Traumatology Knee Surgery and Arthroscopy (ESSKA) sull’osteoartrosi precoce (Early Osteoarthritis), organizzato dalla ESSKA Cartilage Committee e tenutosi a Verona il 21 e 22 maggio scorsi.
Il meeting si è incentrato sulle ultime novità a partire dalla scienza di base ad ognuno degli aspetti che possono contribuire alla progressione dell’osteoartrosi del ginocchio, con esposizioni da parte dei maggiori esperti italiani ed europei sul campo.
Una sessione del meeting è stata dedicata ai giovani ricercatori, in competizione per l’assegnazione di tre travelling fellowship in tre centri ortopedici tra Milano, Verona e Bologna. Il dott. Michele Saporito ha presentato uno studio sull’associazione tra i polimorfismi dei geni di suscettibilità all’insorgenza dell’osteoartrosi e il quadro clinico e radiografico della patologia.
La ricerca è stata effettuata presso l’U.O.C. di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale G. Giglio di Cefalù, diretta dal dott. Filippo Boniforti e i laboratori di proteogenomica IBFM CNR-LATO di Cefalù.
«Lo studio è stato condotto su 61 pazienti affetti da osteoartrosi primaria del ginocchio – spiega Saporito – mostrando un’associazione statisticamente significativa tra un polimorfismo del gene GDF5 e due del gene DVWA con il grado radiografico della patologia. I polimorfismi del gene DVWA sono risultati essere dei potenziali predittori della progressione dell’osteoartrosi. Lo studio sottolinea come le analisi mutazionali possano essere utili per l’identificazione precoce della patologia e della sua progressione».