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Giannini: “Diffida per chi vuole istituire Medicina a Enna”


Il ministro dell’Università e della Ricerca scientifica Stefania Giannini ha diffidato i soggetti coinvolti nell’eventuale istituzione a Enna di un corso di Medicina di una università romena, dal rettore della Kore, ai vertici della Fondazione Proserpina al presidente della Regione Siciliana a non fare nulla, a stare inattivi prima che il ministero abbia chiarito gli eventi.

Il ministro ha rivolto un in bocca al lupo agli studenti che si accingono a sostenere i test d’ingresso e ha chiarito che non c’è l’ingresso di un nuovo soggetto.

In molti avevano protestato contro l’iniziativa.

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4 Risposte

  1. ROSARIO

    se il piccolo BOSSI si e potuto laureare in albania, perche gli ennesi non si possono laureare in romania?

  2. Salvatore

    Certo non le entrano più i soldi dei test di ingresso ne entrano soldi a tutto ciò che c’è dietro il test di medicina (corsi di preparazione, avvocati ricorsisti ecc…)

  3. ROSARIO

    SALVATORE bello… essere troppo disincantati non sempre aiuta ad essere costruttivi… in teoria, e si e cercato con la riforma dell’ allora MAGISTERO, tra i parametri dell’ universita vi e la produttivita sociale… se calcoliamo che tra francia e gran bretagna c’ e la transumanza dei medici precari e che i medici italiani delle regioni del nord fanno “volontariato congelato” in nero anche nelle strutture pubbliche, e che nel sud non solo i medici extra-comunitari fanno i lavavetri, forse di medici ce n’ e un po’ troppini ed un filtro a monte ci vorrebbe… discutere se sia legittimo o no limitare il diritto allo studio dei matricolandi, questa e una questione di principio di cui e corretto discutere qui… discutere se ha senso inserire le misure della ferilli tra le domande del test di ingresso, anche questo sarebbe importante, a meno che non diventi il ginecologo della ferilli e ti accorgi da un accrescimento che ha un tumore mammario… ma metterla solo sulla base economica, dove peraltro dovresti documentare in maniera inconfondibile che i soldi vadano in tasca al ministro e non al ministero, a me pare un po’ eccessivo… per la cronaca, mio padre era medico, ed io mi sento ancora vincolato dal suo giuramento di ippocrate… quando vedo un medico che svolge con serieta e severita il suo incarico contro le malattie, ma anche con affabilita e spirito di servizio verso i pazienti, sono fiero di questo suo collega che porta avanti ancora gli insegnamenti dell’ antica arte medica… ma se vedo medici iperspecialisti che non hanno idea dell’ umanita dei loro pazienti, o medici baroni che non hanno idea della loro sensibilita la cosa mi fa come minimo indignare… come ho detto forse un filtro ci vorrebbe…