Le religioni sono causa di conflitto o portatrici di dialogo? Oppure si utilizza un vocabolario religioso per nascondere interessi economici e geopolitici? Il vero pluralismo religioso è possibile? O solo a patto che la religione venga lasciata fuori dallo spazio pubblico? Qual è, al riguardo, il pensiero dei giovani, delusi dalle risposte offerte loro dal mondo degli adulti e dagli Stati?
A questi interrogativi proverà a rispondere il secondo Colloquio del Mediterraneo, intitolato Religioni, pluralismo, democrazia: le attese dei giovani del Mediterraneo, promosso dall’Istituto di Scienze sociali “Nicolò Rezzara” di Vicenza, in collaborazione con l’Università di Palermo.
L’Istituto vicentino, da cinquant’anni impegnato nello studio dei problemi internazionali, ha ideato delle “Cattedre” per porsi in ascolto e dialogo con i Paesi del Mediterraneo (Cattedra di Agrigento-Palermo) e dei Balcani (Cattedra di Bari), e costruire assieme un futuro di pace per le giovani generazioni.
L’appuntamento è per giovedì 15 e venerdì 16 ottobre, nella sala delle Capriate dello Steri di piazza Marina 61 a Palermo.
«Il nostro Ateneo accoglie con favore l’iniziativa promossa dall’Istituto di Scienze sociali Nicolò Rezzara di Vicenza – afferma il rettore Roberto Lagalla – che potrà contribuire ad una ulteriore riflessione sul dialogo tra le religioni e favorire il pluralismo culturale nelle prospettive delle future generazioni».
Si inizia giovedì 15 ottobre, alle ore 16:00, con i saluti del rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla, e delle Autorità civili e religiose. Introdurrà i lavori monsignor Giuseppe Dal Ferro, direttore dell’Istituto vicentino promotore, che afferma: «Solo dal confronto può venire la pace, e le giovani generazioni devono essere protagoniste».
La prolusione, dal titolo Religione ostacolo o contributo alla convivenza democratica?, sarà a cura di Msgr. Maroun Lahham, vescovo di Amman, ausiliare del Patriarca latino, e di Amer Al Hafi, Academic Advisor dell’Istituto giordano per il dialogo interreligioso (Royal Institute for Inter-Faith Studies).
Seguiranno gli interventi di: Emile Katti, medico-chirurgo, direttore dell’ospedale Al-Rajaa di Aleppo (Siria); Abdo Badwi, dell’Università maronita Saint Esprit di Beirut USEK (Libano); l’imam algerino Kamel Layachi, responsabile del Dipartimento dialogo interreligioso e formazione del C.R.I.I. (Consiglio relazioni islamiche italiane); Imen Ben Mohamed, deputata al Parlamento tunisino; Omar Attia El Tabakh, vice-presidente e portavoce del “Comitato Nazionale Libertà e Democrazia per l’Egitto”, rappresentante per l’Italia di International Coalition for Egyptian Abroad (ICEGA).
Il secondo giorno sarà più didattico, perché coinvolgerà i giovani (appartenenti a varie associazioni, religiose e non) che, attraverso gruppi di studio, hanno lavorato tutto l’anno, per poter aggiungere contributi significativi alla discussione.
Alle 9:00, sempre allo Steri, ci sarà la lezione introduttiva di Francesco Viola, dell’Università palermitana, su Spazio pubblico delle religioni in una democrazia. I ragazzi, poi, saranno suddivisi in tre gruppi, ciascuno dei quali dovrà approfondire un tema, introdotto da due voci guida. Il primo panel, Religioni, speranze e valori per i giovani, sarà condotto dal vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, e dalla giornalista italo-siriana Asmae Dachan; il secondo sarà dedicato a Laicità e pluralismo culturale nelle prospettive giovanili per la convivenza, condotto da Isabel Trujillo, dell’Università di Palermo, e dal ricercatore italo-bosniaco, Semso Osmanovic. Infine, “Democrazia: quale futuro? sarà appannaggio di Antonio La Spina della Luiss “Guido Carli” di Roma, e di Imen Ben Mohamed, deputato al Parlamento tunisino. L’ultima ora (12.30-13.30), i gruppi si ritroveranno insieme per confrontarsi e dibattere.
I Colloqui del Mediterraneo prendono ispirazione dall’iniziativa di Giorgio La Pira degli anni Sessanta, che aveva come obiettivo ricercare le comuni radici culturali tra i popoli del Mediterraneo. L’Istituto Rezzara di Vicenza, da cinquant’anni impegnato nello studio dei problemi internazionali, li ha reinterpretati, ideando delle Cattedre per porsi in ascolto e dialogo con i Paesi del Mediterraneo (Cattedra di Agrigento-Palermo) e dei Balcani (Cattedra di Bari), e costruire assieme un futuro di pace per le giovani generazioni.
Il progetto, promosso congiuntamente con l’Associazione culturale laici nella Chiesa e cristiani nella società, ha il supporto dell’Università degli Studi di Palermo, mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, Centro P. Arrupe, Istituto internazionale Toniolo dell’ACI, Centro italiano femminile (Cif), Croce Rossa sicula, Caritas di Agrigento, il patrocinio del Consorzio internazionale universitario IUIES, fondato nel 2000 tra nove università italiane e università dei Paesi dell’Est europeo.