Semplificare i passaggi burocratici che coinvolgono gli studenti, snellire l’offerta formativa, creare gruppi di ascolto nei singoli corsi di laurea per supportare i giovani anche sotto il profilo psicologico.
C’è questo e altro nel programma di Laura Auteri, ordinario di Letteratura tedesca, presidente dell’Associazione Internazionale di Germanistica e nuovo pro-rettore alla Didattica dell’Ateneo palermitano, reso noto attraverso una intervista rilasciata all’emettente Libertà di Frequenza webRadio.
La speranza è di riuscire ad andare incontro alle esigenze degli studenti – afferma – che devono essere naturalmente la nostra prima preoccupazione proprio nell’ambito della didattica. Sarà necessario anche rivedere l’offerta formativa, tenendo conto del territorio e delle peculiarità degli ambiti disciplinari».
Per quanto riguarda la didattica la prof. Auteri si sofferma su due aspetti. «Da un lato la necessità di semplificare sul serio, non soltanto sulla carta, tutta una serie di passaggi tanto più che, in qualche modo, ho avuto l’impressione che le pastoie burocratiche ci facciano anche perdere studenti. In questo primo mese in cui ho cominciato a cercare di capire quello che devo fare, ho avuto frequenti contatti con le segreterie. Contatti, secondo me, fruttuosi, durante i quali sono emerse, appunto, pastoie burocratiche che però non sarà difficile rimuovere. Dall’altro lato, l’offerta formativa andrà rivista non solo nel senso di proporre corsi di laurea più interessanti per gli studenti, ma anche di aggiornare la metodologia didattica, alla quale fino ad oggi si è forse prestato poco attenzione».
Il pro rettore alla Didattica nei giorni scorsi si è recata a Roma per partecipare a una riunione dei delegati alla didattica delle università italiane. «A proposito di placement, è stato sottolineato come una laurea professionalizzante entro i tre anni sia più facile per le discipline non umanistiche, mentre per le discipline umanistiche il percorso abbreviato non premia in termini di professionalità. Non è dunque un problema solo dell’Università di Palermo quello dell’occupazione degli studenti di alcune aree dopo la laurea Triennale, ma evidentemente è molto sentito, a Nord come a Sud. Si dovranno cercare soluzioni tutti insieme, e spero che dalle future riunioni dei delegati alla didattica possa emergere qualche proposta concreta».
In merito ai rapporti con gli altri Atenei siciliani, la prof. Auteri ha le idee chiare e intende iniziare una collaborazione costruttiva. «I rapporti col territorio vanno intensificati anche a livello di strutture universitarie, e mi pare che siamo sulla buona strada. Ho preso i primi contatti con i prorettori alla didattica di Messina e di Catania proprio per potere avviare una collaborazione che non sia occasionale, quando si presentano questioni da discutere insieme con urgenza, come per esempio il TFA, ma si proceda invece di concerto, monitorando le esigenze comuni che emergono man mano e confrontando le vie intraprese, insomma uno scambio di pareri e di buone prassi, per svolgere al meglio il nostro compito formativo».
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