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Chi ha la laurea vive di più, lo dice l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane


Secondo l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane dell’Università Cattolica il titolo di studio influisce sulle condizioni di salute, sulla speranza di vita e anche sulla rinuncia da parte degli italiani ad almeno una prestazione sanitaria. Chi ha una laurea ha un’aspettativa di vita più alta, fino a 82 anni, che diventano 77 conun livello di istruzione basso. Tra le donne il divario è minore: 83 anni per le meno istruite, circa 86 per le laureate.

A 25-44 anni la prevalenza di persone con almeno una malattia cronica grave è pari al 5,8% tra coloro che hanno un titolo di studio basso e al 3,2% tra i laureati. Il gap aumenta con l’età: a 45-64 anni, è il 23,2% tra le persone con la licenza elementare e l’11,5% tra i laureati.

Tra coloro che hanno completato le scuole dell’obbligo e hanno tra i 45 e i 64 anni la rinuncia ad almeno una prestazione sanitaria è pari al 12%, mentre scende al 7% tra i laureati. La rinuncia per motivi economici tra le persone con livello di studio basso è pari al 69%, mentre tra i laureati tale quota si ferma al 34%

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