Azzolina: Scuole resteranno chiuse anche dopo il 3 aprile. Ma niente scuola a luglio
Il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è stata ospite della trasmissione televisiva “La Vita in diretta” in onda su Rai Uno.
“Sicuramente ci sarà una proroga: si andrà oltre la data del 3 aprile, l’obiettivo è garantire che gli studenti ritornino a scuola quando stra-certo e stra-sicuro che possono tornare salute è prioritario. Andare a scuola a luglio? No, non credo proprio, non credo sia corretto delineare scenari in questo momento”.
Sulla maturità: “Sì, commissione con soli membri interni e solo presidente esterno. Voglio tranquillizzare gli studenti. Stiamo lavorando per fargli fare un esame serio e nelle migliori condizioni. Nel giro di pochi giorni daremo tutte le info e novità su maturità e anche sull’esame di terza media”.
Tutti promossi? Chi ha debiti potrà recuperare
Tutti promossi quest’anno? Non è detto. E’ vero che su voti e valutazione molto influirà la data in cui riapriranno le scuole. La ministra Azzolina ha ribadito che la proroga del termine del 3 aprile è sicura, ma ancora non si sa se si procederà ad un allungamento delle chiusure fino ai primi di maggio o se si tornerà sui banchi il prossimo settembre.
«Non si allunga l’anno scolastico»
Parlando alla «Vita in diretta» Azzolina ha spiegato che non intende allungare l’anno scolastico in corso a luglio. «Se la didattica a distanza funziona, come sta avvenendo in moltissime scuole, non ce ne è motivo». Certo, poiché i calendari scolastici regionali non sono stati ancora fatti è possibile che il prossimo settembre si torni qualche giorno prima, non il 10 o 11 come avviene di solito ma la settimana prima: il problema a settembre sarà avere tutti i professori e i maestri in cattedra per tempo: se non si riuscirà a fare il concorso straordinario a maggio che dovrebbe portare al ruolo 25 mila precari, ci saranno oltre 200 mila supplenti.
Tutti promossi
Ma il motivo di ansia per studenti e genitori ora è quello di sapere che saranno dati i voti e cosa succederà con chi ha uno o più debiti e verrebbe normalmente rimandato. Quando la ministra Azzolina dice che «non ci sarà il 6 politico», si riferisce al fatto che non vuole fare una norma per la promozione d’ufficio. Lascerà decidere ai professori che cosa fare con la valutazione degli studenti ed è scontato che nella valutazione finale si terrà conto delle difficoltà di questi mesi. «E’ chiaro che non ci saranno scelte punitive: i professori non valutano i loro studenti solo sul lavoro di qualche mese», ha detto la ministra in tv.
L’ipotesi
Va detto che alle elementari la bocciatura è un’eccezione e che alle medie i promossi superano il 95 per cento. Diversa è la situazione alle scuole superiori dove oltre il 20 per cento degli studenti viene di solito rimandato. Che cosa succederà? L’ipotesi è che il recupero dei debiti sia rinviato al nuovo anno. Dunque non tutti promossi, ma forse niente rimandati.