il Governatore si oppone alla circolare del ministero dell’Interno. “In Sicilia non si applicherà, Così si vanifica quanto fatto finora“
Sono assolutamente contrario alla possibilità data dal governo nazionale delle passeggiate con i bambini. Si faranno, ma solo quando sarà finita l’emergenza”. Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, non transige e così, a meno di 24 ore dalla circolare che autorizza i genitori a uscire con i figli minori per una passeggiata nei pressi dell’abitazione, oggi a Storie italiane, su Raiuno, che si deve rimanere a casa.
“Se ci sono casi di bambini affetti da particolari patologie, questa possibilità sarà consentita – ha aggiunto – ma solo con la certificazione medica che attesti queste gravi patologie. Se passa l’idea che il peggio è passato, è la rovina, si vanifica tutto, si innesca un picco incontenibile. E’ una guerra e nelle guerre le libertà personali subiscono pesanti sacrifici per il bene di tutti”.
“Se passa l’idea che ormai il peggio è alle spalle e che tutti possiamo permetterci di uscire fuori – ha detto – è la rovina, perché si vanifica quanto fatto finora”.“
Così si rischia di non capirci più nulla con le regole per evitare il contagio del Coronavirus. Da un lato c’è il Governo che dice una cosa, dall’altro la RegionE che ne dicE un’altra. E’ il caso ad esempio degli spostamenti. In Sicilia il presidente Musumeci è totalmente contrario alla passeggiata con i figli, almeno fino al 20 Aprile.
Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, si schiera al fianco del presidente della Regione e ribadisce la sua contrarietà “a qualunque forma di passeggiata“, già espressa in passato e ribadita oggi alla luce delle dichiarazioni del governatore in risposta alla circolare del ministero dell’Interno, che autorizza un solo genitore a passeggiare con i propri figli minorenni nei dintorni di casa.
Orlando si è subito associato a Musumeci, sostenendo la necessità di proseguire con provvedimenti stringenti al fine di non vanificare gli sforzi sin qui fatti nella lotta al Coronavirus. Tuttavia esiste un’esigenza, manifestata ad esempio dalle famiglie con bambini e ragazzi disabili (alcuni rimasti senza percorsi riabilitativi) di “allentare un po’ la stretta”.“