Sono Roberto Ricotta, filmmaker e autore televisivo classe ’96. Ho iniziato la mia carriera giù in Sicilia all’età di 12 anni dove, nel giro di qualche anno, sono arrivato a filmare i più grandi music festival del Sud Italia. A 20 anni però, ho deciso di lasciare Palermo per volare a Milano, la città dove sono nato.
Da lì ho iniziato a girare in lungo e in largo l’Europa per lavoro e, nel giro di pochi mesi, ho iniziato a lavorare come autore per il programma televisivo “Le Iene” in onda su Italia Uno.
Dopo un paio di anni a Milano ho cominciato a sentire nuovamente il bisogno di mettermi in gioco e sperimentare qualcosa di nuovo.
Il sogno Americano
Sono un creativo e ho bisogno di situazioni che mi ispirino e che mi facciano crescere. A Gennaio 2020 allora decido, un’altra volta, di mollare tutto quello che mi ero costruito negli ultimi anni e seguire l’American Dream che avevo sin da bambino!
Con lacrime di gioia atterro in California e comincio a darmi da fare anche lì: i due mesi più belli della mia vita! Poi però… l’apocalisse. In emergenza coronavirus tutto chiude anche negli States e non potevo praticamente più uscire di casa.
È stata un’esperienza spiacevole soprattutto perché credevo di non poter tornare più in Italia, dopo la cancellazione di 4 voli. L’America è un paese fantastico, ma in una situazione come questa lo scenario diventa apocalittico: La gente faceva persino la fila fuori dai negozi d’armi pur di assicurarsi un fucile, da usare in caso di guerra civile. Insomma, ad inizio Marzo ho cercato di lasciare il Paese. Ho persino prenotato un volo per andare in Australia dalla mia ragazza ma niente, dopo due giorni anche la terra dei canguri chiude i confini. Per fortuna è venuta in soccorso la Farnesina! Ho preso un volo per New York, l’unica città che ha mantenuto i collegamenti con l’Italia durante l’emergenza.
In ritorno
Tornato in Italia ho deciso di andare giù in Sicilia dai miei. Chi rientra nel Paese dall’estero ha l’obbligo di auto-isolarsi per 2 settimane, onde evitare possibili contagi (gli aeroporti all’estero, soprattutto a New York, sono ancora molto affollati). Se vivi in casa con qualcuno, l’isolamento diventa estremo. Non puoi uscire dalla tua stanza, se non per andare in bagno (bagno privato). È difficile passare dalla frenetica Los Angeles, che non si ferma nemmeno con il coronavirus, ad un isolamento forzato in una stanza. Ma, nonostante avessi dovuto rimandare l’American dream a data da destinarsi, non sono stato triste nemmeno per un momento. Sembra strano a dirsi, ma una cosa così brutta come il coronavirus mi ha regalato tanto. Ho finalmente ascoltato me stesso, scritto i miei pensieri su carta e letto un sacco di libri!
Ho avuto il coraggio finalmente di buttarmi e mettere la faccia nelle mie creazioni video aprendo un canale YouTube.Con questo isolamento ho capito che per uscire dalla comfort zone non devi per forza trasferirti a 10.000km da casa!
Adesso ho terminato le mie due settimane di isolamento e, come da regola, dovrei effettuare un test Covid-19 per poter uscire dalla stanza. Ma l’ASP non si fa sentire: a quanto pare non ci sono abbastanza test disponibili. Dunque sono chiuso, ancora, nel salotto di casa dei miei, fino a data da destinarsi. Scriverò altri video per il mio canale!