Se vuoi arrivare all’agognata laurea DEVI avere un metodo di studio universitario, se però il tuo attuale “metodo” prevede questa attività, stai commettendo un errore fatale.
Guarda attentamente la foto all’inizio di questo articolo. Ad uno sguardo superficiale potresti vedere un semplice studente intento a scegliere un libro da uno scaffale della biblioteca.
Ora osservalo meglio.
Io già me lo immagino questo poveraccio: è una matricola e dopo aver preso mazzate alle prime sessioni d’esame, si è rifugiato in questa biblioteca di periferia e continua a far finta di leggere copertine di libri, pur di non dover tornare nelle aule universitarie! 😀
Naturalmente sto scherzando, eppure per molti studenti il primo impatto con l’università è spesso traumatico: abituati infatti agli standard delle scuole superiori, la maggior parte di loro varca le aule della propria facoltà senza avere uno straccio di metodo di studio universitario.
Chi un minimo di metodo ce l’ha invece, spesso commette un errore fatale che lo condannerà inevitabilmente a sessioni di studio estenuanti e risultati spesso mediocri.
Continua a leggere. Nei prossimi minuti ti spiegherò esattamente qual è questo errore fatale e cosa fare in alternativa per sviluppare un metodo di studio universitario davvero efficace.
Come studiano gli universitari mediocri
Economia, Medicina, Ingegneria, Giurisprudenza, poco importa quale sia la Facoltà, la maggior parte degli studenti, quando si tratta di preparare un esame universitario, commette immancabilmente lo stesso maledetto errore.
Recuperano appunti, slides, testi di riferimento, le risposte al test a risposta multipla dell’ultima sessione, e poi iniziano a leggere e rileggere questo materiale fino allo sfinimento. Stop.
Ecco, questo è il geniale metodo di studio adottato dal 97,2% degli studenti universitari (dati ISTATgram): mettersi davanti ad un libro e sfogliarlo svogliatamente più e più volte nella speranza che qualcosa rimanga attaccato ai propri neuroni annoiati.
Se questo è anche il TUO metodo di studio universitario, lascia che te lo dica chiaramente: scordati di laurearti in tempo e scordati il 110 e lode.
Sperare di apprendere le nozioni di un esame in questo modo è come sperare che una pallina da tennis rimanga attaccata ad una parete a forza di tiracela addosso.
Un metodo di studio universitario efficace
Non è certo immaginabile trattare tutti gli aspetti di un metodo di studio completo in un post da 1.500-2.000 parole.
Quello che farò nei prossimi paragrafi però sarà darti finalmente un’alternativa efficace al metodo “pallina da tennis contro il muro” 😉
Vediamo allora nel dettaglio cosa non funziona nel metodo d’esame che hai utilizzato finora e cosa dovresti iniziare a fare da oggi stesso.
Fase di LETTURA
DA NON FARE: rileggere fino alla nausea quel maledetto materiale d’esame!
Ci sono aule studio universitarie che sembrano monasteri post-moderni pieni di studenti-monaci che borbottano a bassa voce le loro litanie davanti ad un libro-sacro di testo.
Lascia che te lo ripeta: leggere (e rileggere) in silenzio un libro di testo è il modo più inefficiente che tu possa utilizzare per preparare un esame. Questo è legato a due fattori:
- Leggere in silenzio attiva unicamente la nostra memoria visiva a breve termine. Tradotto: se ti limiti a leggere e lo fai solo con gli “occhi”, dopo mezz’ora avrai dimenticato già l’80% di quanto visto.
- Studiare e memorizzare sono due cose completamente diverse! Studi davvero solo nel momento in cui rielabori il materiale letto. La memorizzazione è solo l’ultima fase dell’apprendimento e neanche la più importante.
Ecco cosa dovresti fare in alternativa.
DA FARE: alternare lettura veloce e lettura ad alta voce
Fermi tutti! Mi starai mica suggerendo di leggere ad alta voce?! André, ma che ti sei fumato oggi?!
In uno studio del 2010 pubblicato sul Journal of Experimental Psychology è stato dimostrato che leggere ad alta voce alcune parti di un testo migliora la nostra memoria.
Prima di saltare a conclusioni sbagliate, rileggi bene quanto ho scritto:
“Leggere ad alta voce alcune parti di un testo ne migliora la memorizzazione.”
Nell’esperimento sono stati messi a confronto tre gruppi di persone, a cui è stata fornita una lista da memorizzare:
- Il primo gruppo doveva memorizzare la lista leggendo i singoli punti a bassa voce.
- Il secondo gruppo doveva memorizzarla leggendola ad alta voce.
- Il terzo gruppo doveva memorizzarla leggendone metà a bassa voce e metà ad alta voce.
I primi due gruppi hanno ottenuto risultati molto simili (e piuttosto scarsi), mentre il terzo gruppo ha battuto di gran lunga tutti gli altri.
Leggere ad alta voce, di per sé, non migliora le tue prestazioni, anzi, come ti ho spiegato per anni rallenta la tua lettura.
Quindi, continua pure ad allenarti con le tecniche di lettura veloce che ti ho sempre suggerito. Quello che puoi fare in più, è soffermarti sui passaggi chiave del tuo materiale di testo e ripeterli ad alta voce.
BONUS: adotta la tecnica sniper
Se vuoi diventare un ninja dell’apprendimento, non solo dovresti leggere alternando lettura veloce e lettura ad alta voce, ma dovresti leggere come se avessi un’unica possibilità per visionare quel materiale.
Questo trucchetto prende il nome di tecnica sniper.
Chiusa la disputa sulla lettura, vediamo cosa conta davvero per iniziare a migliorare il tuo metodo di studio universitario…
Fase di RIELABORAZIONE
Come abbiamo visto, limitarsi a leggere e rileggere il materiale di studio è l’errore fatale commesso dagli studenti mediocri. Se infatti vuoi far davvero tua una materia devi necessariamente rielaborare le informazioni che stai acquisendo.
Ecco come farlo rapidamente.
1. Individua i punti chiave e poi…
La sintesi è uno degli strumenti di rielaborazione più efficaci a disposizione del nostro cervello. Ogni volta che leggi un capitolo di un libro, i tuoi appunti o delle slides, chiediti: “ok, quali sono i 3-5 punti chiave che devo assolutamente ricordare?“
Scrivili su un foglio lasciando dello spazio vuoto tra un punto e l’altro.
2. … scrivi un “tweet” per ogni punto chiave.
Utilizza lo spazio vuoto per mettere una breve descrizione del punto chiave, e quando dico breve, intendo… breve, diciamo non più di 140 caratteri, insomma la lunghezza di un tweet.
Crea queste liste di punti chiave o nelle 24 ore successive alla lezione o subito dopo aver completato un capitolo. Nel prossimo paragrafo ti spiegherò come utilizzarle in fase di ripasso.
Ps. sì, questo metodo si applica anche alle materie scientifiche. Smettiamola con questa storiella che per studiare Analisi serva un metodo astruso: se non sei in grado di capire quali sono i passaggi chiave della dimostrazione del Teorema di Lagrange e non sei in grado di descriverne il significato in 140 caratteri, da ingegnere a studente di ingegneria, posso dirti che non c’hai capito una sega 😀
Pps. Le “liste di punti chiave” sono una tecnica che suggerisco ai principianti, ovvero a chi non ha mai adottato un metodo di studio. Naturalmente c’è poi un livello avanzato di rielaborazione, che prevede tecniche più sofisticate, tra cui le mappe concettuali.
Fase di RIPETIZIONE
Ok, abbiamo imparato a leggere il nostro materiale di studio, abbiamo imparato a rielaborarlo e adesso dobbiamo essere in grado di affrontare l’ultima fase: la ripetizione.
1. Spiega le “liste di punti chiave”
Riprendi in mano le liste di punti chiave che hai preparato per il tuo esame, leggi i punti chiave e i relativi “tweet” di un capitolo e poi metti via gli appunti ed inizia a spiegare a voce alta tutto ciò che hai capito e che ricordi di questo capitolo, come se dovessi tenere una lezione davanti ad un’aula.
Se la prima lista riesci a padroneggiarla bene, passa alla successiva, se invece sei esitante, metti un puntino rosso su questo foglio e passa a quello successivo.
2. Rivedi le liste “problematiche”
Rivedi rapidamente il materiale delle liste “problematiche” (quelle col puntino rosso) e poi prova a ripetere nuovamente tutto ciò che hai capito/memorizzato.
Ripeti ciclicamente il punto 1 e 2 finché non sarà rimasto alcun foglio di liste di punti chiave da ripetere. That’s it!
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