Il Covid-19 sta scombinando tutti i piani fissati per questo 2020. Le scuole e le università sono chiuse da metà febbraio e ancora non accennano a riaprire, se non in casi straordinari. La didattica è stata rilegata all’attività da svolgere al pc, tramite videolezioni e seminari da seguire online. E se l’esame di Maturità sta avendo in queste settimane le ultime conferme sulla modalità in cui dovrà essere svolto, ecco che dal Ministero dell’Università invece iniziano ad arrivare le prime indicazioni sui Test d’Ingresso di medicina e sugli altri test ad accesso programmato nazionale: scopriamo insieme le ultime novità in merito.
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Test medicina 2020: come saranno?
I Test d’Ingresso 2020 per le facoltà ad accesso programmato nazionale, ovvero con graduatoria nazionale valida per tutta Italia, si svolgono alla medesima ora del medesimo giorno. Solitamente questi test sono svolti nella facoltà alla quale lo studente fa richiesta di ingresso come prima scelta. Tuttavia a causa dell’emergenza Covid-19 sarà molto difficile che gli studenti che hanno fatto richiesta di ammissione in università che non si trova nella ragione di residenza possano spostarsi liberamente. Ecco dunque che il Ministero dell’Università e della Ricerca sta ripensando alle modalità di svolgimento dei test nazionali, tra cui il test d’ingresso di medicina 2020.
Test medicina 2020 nella regione di residenza
“Stiamo mettendo a punto un sistema per cui gli studenti iscritti alla prova di ingresso possano svolgere il test nelle università della propria regione di residenza senza doversi spostare”. Queste sono le parole con le quali, il Ministro dell’Università Gaetano Manfredi, annuncia l’arrivo di un nuovo decreto con tutte le misure per garantire gli esami di ammissione alle facoltà con numero programmato con un test in aula, come riportato sul sito del Corriere.it. “Non pensiamo di poterli fare in modalità a distanza – spiega ancora Manfredi – stiamo monitorando la situazione epidemiologica e, se ci dovessero essere chiusure legate al virus, siamo pronti a prove su più giorni”. L’idea è quella di moltiplicare le sedi per il test, in modo da evitare il più possibile assembramenti. Anche perché non sono di certo pochi gli studenti che questo settembre saranno chiamati a svolgere i test d’ingresso 2020 di medicina: le stime parlano di oltre 60 mila studenti che dovrebbero fare domanda per i 13.500 posti a disposizione.