Studenti di Medicina: Ricorsisti e non – Sono passati due giorni dalla Manifestazione “Uniti per il Sistema Sanitario Nazionale” che ha popolato le piazze italiane il 29 maggio nel nome della loro formazione post laurea.
Studenti, Medici Neoabilitati, Camici grigi, Medici in formazione specialistica e corsisti di Medicina Generale: Tante figure accomunate dalla necessità di una mobilitazione che ha come tema centrale la riforma della formazione Medica.
Quello che chiedono è l’abolizione dell’imbuto formativo; la garanzia dell’accesso ad un percorso post laurea adeguato e formativo che mira a rispondere alla carenza dei medici dentro gli ospedali e nel territorio; un adeguato riconoscimento della figura del medico specializzando.
Scoppia la polemica sui social tra ricorsisti e non
Come è risaputo, non scorre buon sangue tra una parte di studenti di medicina che hanno superato il test di ammissione e quelli che si sono immatricolati al corso di laurea tramite ricorso.
Una polemica che a distanza di anni non sembra placarsi. La distinzione fatta dagli studenti nel corso degli anni ha dato frutto a numerose diatribe. Infatti, dopo la manifestazione dei giovani medici del 29 maggio è scoppiata, ancora una volta, la polemica sui social che vede contrapposti gli stessi studenti di medicina che solo qualche giorno prima avevano manifestato chiedendo l’abolizione dell’imbuto formativo.
Riportiamo alcuni dei post pubblicati sulla pagina Spotted Scuola di Medicina UniPa.
I commenti dei non ricorsisti
“Siete ancora ed oggi come sempre dei poveri ricorsisti!”
Ma quando facevate il ricorso dall’avvocato, avevate pensato che 6 anni dopo sareste stati proprio voi ad aumentare a dismisura l’imbuto formativo e probabilmente a subirne le conseguenze?
Io alla manifestazione di oggi c’ero, però abbiate almeno l’onestà intellettuale di ammettere che col vostro ricorso avete aggravato enormemente l’imbuto formativo, e ora rischiate di affogarci pure voi. Scaricare tutta la colpa sullo Stato ( la cui inefficienza non si discute), vi farà sentire assolti, ma siete lo stesso coinvolti
“Noi “ricorsisti” abbiamo sconfitto un sistema di illeciti che durava da decadi” Minc*ia adesso si scopre che avete agito per le generazioni future e non per voi stessi, siete pure martiri e dobbiamo dirvi grazie. Per fortuna che non tutti i ricorsisti sono così pieni di spocchia.
Cari ricorsisti avete aggravato drasticamente l’imbuto formativo e ora parlate di ipocrisia? Ma siete voi i veri ipocriti! Siete entrati senza aver superare il test, alcuni con punteggi negativi… quando siete entrati non erano sufficienti i posti in specializzazione figuriamoci adesso che ci siete anche voi (9 mila persone in sovrannumero entrate con il ricorso in tutta Italia ) La matematica non è un’opinione.
Per chi si lamenta del fatto che ci lamentiamo dei ricorsisti dopo 6 anni:
quando sono entrati all’inizio eravamo preoccupati proprio per questo momento, l’imbuto formativo sarebbe stato più accentuato per colpa loro.
Il momento è giunto adesso, dopo 6 anni. Mi sembra logico lamentarsi proprio adesso. Non è uno di quei problemi che “guarisce col tempo”, non siamo alla posta del cuore.
I commenti dei Ricorsisti
Molti dei sostenitori dei post anti ricorsisti e probabilmente degli autori, sono persone che in realtà sono entrate con il ricorso in modo silenzioso cioè prima del boom dei ricorsi e quindi sono state assegnate ai canali principali. O è gente che semina tanto odio, ma l’anno precedente all’ingresso col test aveva provato il ricorso senza riuscire o era in attesa… Ovviamente non si parla di supposizioni, ma di certezze.
Che fa la finite o usciamo i vostri nomi?
A tutti i fenomeni che se la prendono con i ricorsisti, attribuendo a loro la “causa” dell’imbuto formativo, vorrei far notare che il suddetto esiste già da diversi anni e si va accumulando ogni anno sempre di più. Non scaricate la vostra frustrazione per non essere entrati in specializzazione sulle spalle degli altri.
Siamo tutti sulla stessa barca e dovreste vergognarvi, ora più che mai. Siamo tutti alla pari, perché anche se esistono i ricorsisti sono comunque colleghi che hanno studiato e si sono fatti il culo per 6 anni per poter raggiungere un traguardo, così come tutti gli altri. Il fatto di non esserlo non vi da il diritto di essere degli stronzi.
E ve lo dice una che non è ricorsista (prima che vi appigliate al “si certo stai zitta r1korsistah”). Cretini.
Hai ragione a dire cretini perché io conosco “ricorsisti” (anche se ormai dopo tutti questi anni questa dicitura dovrebbe essere scomparsa tra di noi, secondo me) che sono davvero in gamba…quindi si è vero io ho studiato tanto per entrare ma non metto in dubbio che alcuni abbiano fatto come me però quell’anno non sono entrati e sarebbero entrati magari anni dopo?
Agli autori dei post antiricorsisti, a tutti i like di seguito a questi e a chi ha le medesime convinzioni. Da ricorsista dopo 6 anni di silenzio, qualche sassolino dalla scarpa me lo devo togliere.
Dai la colpa ai ricorsisti per l’aggravamento dell’imbuto formativo? Fai bene. Seppur ignori i numeri di molti ricorsisti che si sono persi per strada, esattamente come molti geni e luminali della medicina entrati regolarmente, è gente in più con cui competere.
Allora si pongono due dubbi almeno: quanto era valido il test di ingresso che tanto decanti se ha buttato fuori ragazzi che possono “rubarti” il posto in specialistica? E quanto insicuro sei e che vita di insuccessi hai, se dopo 6 anni, minimo, di studio e sacrifici, ancora esalti tanto (o quanto meno non ne riconosci i limiti) il test che la stessa carriera universitaria di molti analfabeti ricorsisti ha reso di validità nulla? È la meritocrazia quella di cui hai paura?
In futuro in reparto o in qualsiasi altra occasione, non voglio ritrovarmi alcuno sguardo storto alla domanda “In che canale eri”. E non voglio ritrovarmi a dover spiegare che abbiamo avuto gli stessi professori.
Perciò ecco alcune info che credevo fossero abbastanza ovvie, ma evidentemente non lo sono:• La categoria dei ricorsisti è sempre esista, fin dalla notte dei tempi chiunque avesse minimo 4000 euro da sborsare all’avvocato di turno è sempre entrato, c’è anche chi si è rivolto all’avvocato ancora prima che il test d’ingresso si svolgesse. Come la mettiamo? Chi ha i soldi e, assenza di moralità per alcuni o consapevolezza del terno al lotto che è quel test per altri, ha avuto più diritto a stare a medicina?
Loro non hanno aggravato l’imbuto formativo?
Sono tuoi colleghi, forse tuoi compagni di studio e bevute. Bravi e meno bravi, alcuni già specializzati e tu non hai mai saputo con quali reali mezzi siano entrati.• L’unico maxi ricorso nella storia del numero chiuso che, pur basato su palesi irregolarità dai casi di Bari a Torino fino a domande dubbie e poco chiare, ha dato la botta di culo a chiunque, ricchi e poveri, figli di papà e non, di entrare, ti da ancora così tanto fastidio? Voglio rassenerarti visto che è vendetta, un capro espiatorio o non so cosa, quel che cercate con questi post a decadenza semestrale.
La nostra bella merda iniziale, come è giusto che sia, ce la siamo presa. Palermo è l’unica città ad aver ghettizzato in canali da ricorsisti. E va bene, si accetta la cosa, capendo la fortunata possibilità che si è avuta e la capacità organizzativa di unipa.
Ma persino a Caltanissetta i ricorsisti tanto odiati vivono sereni tra i superdotati che hanno superato il test. Il senso di inadeguatezza del primo anno e la consapevolezza di dover fare il triplo per dimostrare a sé stessi innanzitutto, e poi indirettamente ad altri, di meritarsi quel posto può essere una buona sadica consolazione per voi.
Perciò smettete di scassare le palle. Parlare ancora di ricorsisti è anacronistico. È passato di moda.
Capisco che l’ambiente medio di medicina di spocchiosi, leccaculo, frustrati e stressati vi da il diritto di credere che essere dei cretini a Medicina non vi renda dei cretini, oltre che incoerenti, per davvero; però la professione che avete scelto ha come base la cura della salute, mentale e fisica, degli altri e questo deve pur dar un senso alla vostra vita ed impedirvi di essere tanto limitati e mediocri davanti a ben più reali ingiustizie e problemi della nostra società, come quella di perdere l’occasione di vedere destinati minima parte della pioggia di soldi che sta arrivando dall’UE per una formazione che in altri stati europei è più che scontata, per tutti e per chi viene da fuori per giunta.
Altrimenti evviva la meritocrazia italiana con quel mix di preparazione, conoscenze e quota di culo che non serve sempre.
Ps Ho visto nei commenti tanti non ricorsisti prendere le difese. Voglio ringraziarvi, seppur poco conti, perché mi da un minimo di speranza nel genere umano e nella nostra categoria di medici.
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