Con lo slogan “NOI SIAMO UNIPA” Francesco Vitale ha lanciato la sua candidatura a rettore dell’Università degli Studi di Palermo. La nostra Maria Pia Scancarello lo raggiunge per una lunga chiacchierata. Ne viene fuori la bella intervista che vi proponiamo
INTERVISTA AL CANDIDATO RETTORE PROF. FRANCESCO VITALE
Di Maria Pia Scancarello
Raggiungiamo il Prof. Vitale nel suo ufficio all’interno dell’Istituto D’Igiene del Policlinico Giaccone e gli rivolgiamo alcune domande che ci permettano di far conoscere meglio la sua figura alla comunità universitaria e di scoprire i suoi obiettivi e i suoi progetti legati alla candidatura a Rettore dell’Università di Palermo. NOI SIAMO UNIPA è il motto che Vitale ha scelto per la sua candidatura e ci racconta di come il suo obiettivo sia il coinvolgimento nelle decisioni di tutti gli attori protagonisti del mondo universitario. Nel corso dell’intervista, ripercorrendo passioni e sogni, ci parla di una auspicata collaborazione tra gli atenei siciliani per rafforzare l’offerta formativa della nostra isola, dell’auspicio di porre le basi per creare un GRUPPO OSPEDALIERO-UNIVERSITARIO CITTA’ DI PALERMO, delle strategie da attuare per finanziare la ricerca, dei servizi agli studenti da potenziare, anche attraverso la formazione del personale tecnico amministrativo.
Ringraziamo il Prof. Vitale per il tempo che ci ha dedicato e riportiamo di seguito le domande con le relative risposte.
Quali sono i motivi che l’hanno indotta a proporre la sua candidatura a Rettore di Palermo?
Il motivo principale è quello di voler completare il percorso che mi ha visto in questi anni mettermi al servizio dell’Università di Palermo. Lo faccio con spirito di servizio e credo di poter portare avanti per questa Università un progetto di miglioramento, di crescita e di sviluppo, così come l’Università di Palermo merita.
Attualmente viaggiamo ancora un po’ bassi nelle classifiche delle Università…
È vero ma stiamo migliorando. Ho scelto lo slogan “NOI SIAMO UNIPA” che vuole significare uno sforzo corale da parte di tutti per raggiungere quello che è l’obiettivo dell’Università, e per far questo dobbiamo partire da chi siamo. Non siamo tra le eccellenze delle università è vero, ma non siamo nemmeno messi così male. Dalle ultime classifiche risulta che siamo in risalita, rientreremo tra poco tra i mega atenei…Le ultime ricerche di Almalaurea ci dicono che il gradimento degli studenti varia tra l’80% e il 92%. Non c’è dubbio che abbiamo anche degli indicatori negativi, che poi sono quelli che non ci permettono di eccellere. I più negativi sono gli indicatori determinati dal punto di vista socioeconomico. I servizi agli studenti in primis sono da migliorare, e mi riferisco al numero di borse di studio e agli alloggi, che è necessario aumentare.
Qual è la sua idea di università del futuro?
Una Università che sia competitiva e attragga gli studenti. Venire a studiare a Palermo deve essere per gli studenti siciliani una opzione alla pari di altre università italiane. Dobbiamo poi cercare di farci percepire come una possibile buona opzione da parte di altre popolazioni che ci guardano come una nazione potenziale in cui andare a lavorare, mi riferisco fondamentalmente ai paesi del bacino del mediterraneo, alle nazioni africane e dell’est europeo. Vorrei che gli studenti di queste nazioni possano guardarci come un possibile luogo adeguato a dare una risposta alle loro richieste di cultura e di formazione.
Pensa si possa utilizzare in futuro per venire incontro alle esigenze di particolari categorie di studenti?
Credo che in parte dobbiamo mantenere le competenze acquisite in questi mesi di situazione di emergenza. Il mondo si sta muovendo verso una offerta universitaria che punta sempre più all’on line, o comunque che sia sempre più ibrida. E io credo che noi dobbiamo proprio iniziare a pensare in questa direzione. Perché se nel prossimo futuro uno studente che vive a Palermo sarà messo nelle possibilità di iscriversi all’Università di Harvard, o al Politecnico di Milano, e completare on line tutto il percorso di studi, è chiaro che le prospettive cambiano. Allora noi dobbiamo prepararci e dobbiamo essere in grado di metterci nelle condizioni di competere.
Considerando l’attuale offerta formativa dell’ateneo, quali sono le novità che intende proporre?
Io credo che noi dobbiamo sempre cercare di offrire ai nostri studenti il massimo ventaglio formativo, proprio per essere competitivi. Questo l’ho sempre sostenuto e anzi, ritengo che debba essere uno sforzo corale fatto dalle università siciliane tutte insieme. Se gli atenei siciliani vogliono far aumentare il numero degli studenti che sceglie di investire in Sicilia per la propria formazione, devono organizzarsi per aumentare l’offerta formativa, focalizzandosi ognuno su un aspetto differente, dando la possibilità ai nostri studenti di poter rimanere in questa terra, qualsiasi sia la loro propensione formativa. Credo che la collaborazione anche tra atenei sia fondamentale per crescere e per migliorarci. Penso che i nostri atenei debbano lavorare di concerto e ragionare per cercare il modo di darsi una mano a vicenda per poter sostenere una offerta formativa basata sulle competenze in ogni settore.
Una collaborazione tra atenei sembrerebbe essere proprio una bella prospettiva, forse un po’ utopistica però…
Se non si sogna un poco poi finisce che non si realizza nulla. Se guardassimo alla realtà senza avere quello slancio per volerla migliore, per volerla cambiare, allora non rimarrebbe nulla se non il lasciarsi andare a pensieri poco positivi, sulla base delle realtà attuali. Dobbiamo dare invece una spinta di positività ai nostri ragazzi e infondere loro fiducia, fiducia anche nella possibilità che i sogni a volte possono realizzarsi, se ci si impegna a fondo
Parliamo di poli decentrati (Agrigento, Caltanissetta e Trapani), qual è la sua idea rispetto al ruolo che debbano avere?
Io credo che noi dobbiamo continuare a mantenere i nostri poli decentrati e potenziarli, seguendo per ognuno le peculiarità del tessuto socio economico in cui insiste.
Crede sarebbe opportuno implementare ed ampliare i servizi di segreteria per accelerare lo svolgimento delle pratiche universitarie, spesso lunghe e farragginose?
Dobbiamo facilitare il livello di comunicazione tra studenti e personale tecnico amministrativo, e questo è possibile farlo puntando anche e soprattutto sulla formazione del nostro personale. Il Personale tecnico rientra in pieno nel motto della mia candidatura NOI SIAMO UNIPA, e ci tengo a precisare che in questo noi non ci sono compresi solo i docenti, come qualcuno potrebbe pensare. Questo NOI comprende tutti gli attori dell’Università: docenti, studenti e personale tecnico amministrativo, cioè tutti quelli che a diverso titolo contribuiscono agli obiettivi dell’ateneo e cioè la formazione degli studenti, l’incentivo alla ricerca, la diffusione della cultura e la trasmissione di idee. Il personale tecnico amministrativo in questo sistema ha un ruolo fondamentale, è un po’ la pietra angolare di tutto il sistema
Laureati unipa e mondo del lavoro?
Dobbiamo cercare di istaurare partnership con le aziende del territorio e con la politica. Partnership sane, non basata sul controllo di una parte nei confronti dell’altra, ma indipendenti, basate sulle evidenze scientifiche e sulla collaborazione leale e paritetica. Politica e università sono due partner straordinari se lavorano insieme, possono diventare volano di produttività, di entusiasmo e permettere alle aziende, che di fatto al momento da noi non vogliono mettere radici, di venire ad investire in Sicilia, aiutando nello stesso tempo le aziende autoctone a crescere. Questa è una cosa su cui punterò moltissimo. La possibilità di creare partnership deve essere uno degli obiettivi da perseguire in tandem con la politica regionale. L’Università per sua vocazione crea saperi e conoscenza nei vari settori, e la conoscenza deve essere la base per dare indicazioni alla politica. Voglio poi lanciare un messaggio di ottimismo ai nostri ragazzi. E’ vero che spesso guardiamo agli anglosassoni, ai tedeschi, come dei mondi bellissimi. Ma vorrei dire ai nostri ragazzi che anche noi non siamo affatto male. Anzi, spesso il fatto di essere più svantaggiati da certi punti di vista ci porta ad ingegnarci di più, a ragionare, ad essere creativi.
A proposito di Università e Politica, le chiedo una sua opinione circa la scelta, ai tempi molto criticata, dell’attuale Rettore Micari di candidarsi ad una carica politica
La candidatura di Micari è stata una scelta che lui ha fatto e che non è stata gradita da nessuno. Non c’era nulla di illegale, lui ha deciso di farlo e credo che questo sia un fatto personale su cui non voglio minimamente entrare.
Si dice che lei sia il candidato dell’attuale Rettore Micari. Lo conferma?
Io non sono il candidato del Rettore, assolutamente. Io sono il candidato di UNIPA e per UNIPA. Micari è l’attuale Rettore, siamo in buoni rapporti e io credo e spero che voterà per me. Su questo ci conto assolutamente ma non è certamente il mio sponsor Micari, io non ho sponsor, se non tutte le persone che mi voteranno. E questo è un punto che mi preme molto chiarire, per evitare che venga fuori questa figura del candidato del Rettore. Ci tengo inoltre a dire che la mia candidatura vuole proprio superare fazioni, divisioni e rancori che ci sono stati in passato e che a mio avviso hanno fatto male a tutta l’Università di Palermo. Abbiamo tante di quelle cose da fare per andare avanti e superare i nostri problemi, che non possiamo certo perderci nelle beghe personali.
Qual è la sua ricetta per consentire alla nostra unipa di scalare le varie classifiche di qualità e raggiungere posizioni più consone all’antico prestigio del nostro ateneo?
Credo che bisogna partire lavorando sugli indicatori che ci vedono un po’ soccombere rispetto alle altre università e quindi che l’obiettivo di sviluppo sia quello di migliorare quelli che sono i nostri punti più deboli, perché l’Ateneo di Palermo possa migliorare e possa essere percepito dalla popolazione studentesca come un ateneo a cui aspirare per la propria formazione.
Qualche anticipazioni su quelli che pensa saranno i punti salienti del suo programma elettorale?
Ancora è molto presto davvero. E questa è una cosa che mi dispiace, il fatto che questa campagna elettorale sia iniziata davvero con troppo anticipo, e non sono stato io ad iniziarla. Adesso dovremo per un anno e mezzo martellare gli elettori. E non è quello che avrei voluto. Mi sarebbe piaciuto di più avere una fase di concertazione maggiore per poi avviare una campagna elettorale serena e con tempi meno lunghi.
La collegialità di azione, di decisione e di scelte sarà un punto fondamentale, e il mio slogan vuole significare proprio questo.
Un altro mio progetto è quello di fare incoming degli studenti che vengono da fuori, facendo convenzioni ad esempio con i paesi in via di sviluppo tramite il Ministero degli Esteri. Vorrei creare un aggancio tra i vari ministeri nazionali per far venire un certo numero di studenti all’anno dall’estero a fare esperienze da noi.
Abbiamo letto che uno dei suoi obiettivi sarà quello di potenziare il Policlinico Giaccone. Ce ne vuole parlare?
La mia idea sarebbe quella di sarebbe quella di fare il nuovo Policlinico nelle costruzioni presenti nella parte alta del Viale delle Scienze, fonderlo con l’Ospedale Civico e creare una struttura della quale avrei già pensato anche la denominazione: GRUPPO OSPEDALIERO-UNIVERSITARIO CITTA’ DI PALERMO, fatto da Policlinico e Civico fusi insieme, con 1.200 posti letto, vicinissimo all’autostrada, al terminal degli autobus e alla metro. L’Assessorato alla Salute ha un fondo per l’edilizia sanitaria che è un fondo importante e che potrebbe servire proprio a questo scopo. Allora io penso che se il prossimo Rettore di Unipa riuscirà a creare le basi perché si possa realizzare questo progetto in un prossimo futuro, secondo me avrà fatto un buon lavoro e un ottimo servizio a tutta la comunità, universitaria e non.
Infine, come si immagina il Prof. Vitale il Rettore del futuro? Cosa vorrebbe dire agli studenti di unipa?
Una cosa racchiude tutto ed è il mio slogan: NOI SIAMO UNIPA. E questo vuol dire partecipazione di tutti alla costruzione del futuro del nostro Ateneo.
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I rapporti Università regione in ambito sanitario sono regolati dal D.L. 517/1999 e dai protocolli di intesa sottoscritti e purtroppo mai applicati.
Deve essere la legge a regolare i rapporti Università regione in ambito sanitario non le dediderate personali dei candidati a rettore!
Se il prof. Vitale e altri professori universitari e rettori desiderano modelli gestionali alternativi della sanità universitaria investano il legislatore affinché nuove e diverse modalità siano introdotte dalla legge non da desideri personali
errata corrige: i rapporti tra Universita’ e SSN sono regolati dal D.L. 517/1999.
Tra universita’ e regione Sicilia dai protocolli di intesa sottoscritti in applicazione del D.L. 517/1999.