Sicilia. La costante crescita della curva dei contagi nell’isola e nel resto d’Italia comincia a preoccupare. In Sicilia, nella giornata di ieri si sono registrati 562 positivi in più. I tamponi operati sono stati 7.412, con una media giornaliera che oscilla tra i 6.000 e i 6.500.
In apprensione il Presidente della regione Sicilia che non esclude la previsione di nuove misure. “Provvedimenti restrittivi e chiusura per il covid? Non siamo ancora in condizioni di emergenza ma ci stiamo avvicinando. Noi non escludiamo nuove misure“.
E alla domanda se si pensa già di bloccare gli ingressi in Sicilia dalle altre regioni, Musumeci risponde: “Non lo escludo assolutamente. E’ chiaro che un provvedimento del genere andrebbe concordato con il Governo centrale. Noi abbiamo chiuso l’Isola impedendo l’accessibilità al 92% nei mesi drammatici della prima fase e non escludiamo di poterlo fare anche con altre misure restrittive nei prossimi giorni”.
“In un tessuto economico come quello siciliano, ogni attività che può lavorare costituisce un grande sostegno che si dà all’economia, ma se dovesse essere necessario, non ci penseremo due volte a chiudere le attività, sperando che il governo centrale possa consentire loro di potere superare questo periodo”. Musumeci continua dicendo: “Abbiamo pubblicato un bando per reclutare operatori sanitari, ci siamo dotati di 4 milioni di tamponi rapidi e salivari per cercare di isolare subito il positivo asintomatico. Tutto cambia di giorno in giorno e l’appello alla responsabilità collettiva va rinnovato, che Dio ci aiuti, ma ci vuole anche l’aiuto degli uomini per evitare misure drastiche ulteriormente restrittive”.
Il Presidente, infine, non esclude anche il coprifuoco, sulla scia di quanto già deciso da Lombardia, Lazio e Campania. «Non siamo ancora all’ora X, vedremo».