Oggi in uscita “Chapo” il primo singolo di Skip. Andiamo a trovare il poliedrico Skip qualche giorno fa nel suo ambiente, nel suo posto, il suo castello, come lui stesso lo definisce: La Comune.
Entrando si respira subito un’aria frizzante, eccentrica, particolare. I muri sono colorati, le stanze sono piene di specchi e poi arriva Skip. Lui è Francesco Valguarnera, in arte Skip. Ma ormai per tutti è solo Skip. Si presenta così con me quando ci salutiamo con gli occhi, attraverso le mascherine.
Ammetto di essere arrivata da Skip la comune con una grande curiosità. Avevo provato a cercare informazioni su di lui, ero molto affascinata da questo personaggio e devo dire che la realtà non ha deluso le aspettative. Intanto gli chiedo come nasce il suo nome d’arte: Skip. Lui mi racconta che l’ispirazione è partita da uno dei personaggi di un fumetto di Tex. “ E poi mi piaceva l’effetto della S e della K vicine…mi sembrava rendesse bene il mio amore viscerale per la strada…e poi è un nome breve, facile da ricordare. Sognavo che alla pronuncia di questo nome mi si aprissero tutte le porte” mi dice lui scherzandoci su.
L’intervista
Ci sediamo l’uno accanto all’atra in una saletta della sua Comune e iniziamo a chiacchierare. La prima cosa che gli chiedo è proprio come nasce questo personaggio, questo artista poliedrico. Lui li mi blocca subito. “Allora chiariamo- mi dice- io sono un barbiere…Molti mi definiscono un artista ma io dico sempre che un artista può fare anche il barbiere ma un barbiere non può fare l’artista. E io sono un barbiere”. Un barbiere molto speciale aggiungo io. Si perché Skip è regista di un grande evento di “Smoda”, è un cantante e appassionato di musica, è un cultore della street art e poi si, è anche un barbiere.
Dopo queste prime battute incalzo con la domanda che più mi sta a cuore, quella legata all’evento che lo ha reso “famoso” in Sicilia e un po’ in tutta Italia. Così parliamo di “Smoda”. Chiedo a Skip come nasce l’idea di questo evento e da cosa nasce. Lui allora mi racconta della sua passione per la moda, mi dice che avrebbe da sempre desiderato partecipare alle grandi sfilate degli stilisti, acconciare le modelle…Skip è stato sempre affascinato da mondo della moda. Ma questo mondo è un mondo costoso, irraggiungibile per certi versi.
E allora li si mette in moto il genio: “Se non potevo far parte del mondo della moda dovevo inventare una mia forma di moda, alternativa, una non moda, la SMODA. Smoda sta per antitesi alla moda ma la “S” è anche simbolo delle strade…di una street art fatta in strada e con materiali totalmente riciclabili.
L’idea di Smoda prende vita nel 2006, con sfilate all’interno dei locali della Comune. Smoda vuole sovvertire i canoni della haute couture. Gli stilisti di Smoda usano materiali riciclabili e facili da reperire. Non seta, cachemire e altri materiali costosi ma tutto ciò che può essere riciclato e che grazie all’estro può diventare arte. Per dimostrare che si può ottenere un bel risultato anche senza spendere tanto in tessuti di lusso. Anche le modelle di smoda rivoluzionano i canoni classici delle fashion week. A smoda infatti hanno sfilato ragazze curvy, anzi proprio belle in carne, ragazze disabili, ragazze bassine, insomma modelle perfette nelle loro imperfezioni. Tutto questo in linea con l’idea dell’evento…fare la moda sovvertendo tutti i canoni classici della moda stessa.
Quando chiedo a Skip qual è la sua opinione sui grandi stilisti del nostro tempo, soprattutto quelli italiani, lui mi dice che alcuni li ammira molto. Ci dice che si sente molto vicino artisticamente a Gucci e che ne ha apprezzato la svolta rivoluzionaria. Parliamo anche di D&G, visto che Stefano Gabbana è anche stato presente al backstage di smoda 2017, accogliendo l’iniziativa con grande ammirazione e curiosità. Skip mi dice che apprezza molto la loro svolta sicilianista degli stilisti negli ultimi anni.
E poi parlando dell’alta moda e della fashion week di Milano mi confessa anche un piccolo sogno: una incursione per le vie di Milano durante la settimana della moda…una incursione con gli stilisti e le modelle di Smoda, per creare una dicotomia perfetta di arte.
Penso sia una cosa che avrebbe grande successo, visto che gli eventi Smoda ormai sono seguitissimi e, con il passare degli anni, si sono sempre più evoluti, attirando l’interesse e la curiosità di un grande pubblico. La manifestazione ha cadenza biennale. L’ultima si è svolta nel 2019 con il tema “L’alieno sei tu”, nella splendida location della scalinata delle poste centrali di via Roma a Palermo. La manifestazione è autofinanziata e Skip con tanti sacrifici riesce sempre a trovare il modo per farsi aiutare da amici e sponsor. Lui è regista dell’evento, coordina gli stilisti, le modelle, dirige le scene.
E’ entusiasta e fiero quando ci parla dei risultati raggiunti Skip. La mascherina nasconde il volto ma gli occhi trasmettono tutto il suo orgoglio per i traguardi raggiunti, per la tenacia e i sacrifici premiati.
Quando gli chiedo qual è il messaggio che oggi si sente di lanciare ai giovanissimi che sono forse la categoria più sbandata di questo nostro tempo così incerto, Skip si ferma un attimo a pensare. Poi mi dice: “Io lavoro da quando avevo 13 anni. Perché fin da piccolo ho capito che se volevo realizzare i miei sogni dovevo faticare per guadagnare quello che mi serviva per inseguirli. Bisogna lavorare, sempre. Non importa che uno voglia essere avvocato, poliziotto o meccanico. Non tutti siamo fatti per studiare, ognuno ha delle propensioni, dei sogni. E i giovani, devono capire che ci si deve guadagnare il modo per assecondare le proprie passioni…oggi tutti vogliono tutto ma poi all’atto pratico non fanno nulla per ottenerlo.
E conclude: Io avevo tante passioni che volevo coltivare e mi sono sbracciato le maniche per farlo. Ho vissuto e vivo giorno dopo giorno, assecondando le mie emozioni. E sono felice e mi pongo sempre obiettivi nuovi e più ambiziosi. Come per la musica.”
Skip è anche un grande appassionato di musica, la scrive e la suona da sempre. Da quando ci si riuniva nei box con gli amici per fare musica e sognare il futuro. Oggi skip è sempre quel ragazzaccio che suonava dentro i box, ma ha deciso di raccontarsi con un linguaggio musicale, al passo con i tempi. Ha scelto la Trap. Perché nessuno stile musicale è di esclusiva di una sola generazione. “Voglio raccontare Skip e la sua storia attraverso i linguaggi musicali moderni, in cui mi ritrovo e che danno voce alle mie emozioni in un modo che mi piace molto”.
Oggi esce il suo singolo: Chapo. che puoi ascoltare Qui su Spotify):
Prodotto con il supporto di Francesco Criscionedi Supernova Studio, masterizzato da Aemme Studio a Roma e a cui ha partecipato Samuele Davì alla tromba. Il brano affronta il tema della liberalizzazione delle droghe leggere. Ci dice Skip: “E’ un tema che porto avanti da sempre e in questo brano cerco consapevolmente la provocazione, perché chi fa uso di droghe leggere non può ‘nascondersi’ come fanno i narcotrafficanti come Chapo, da qui il titolo del pezzo”.
Il pezzo rappresenta la risurrezione della sua passione per la musica, una resurrezione nella morte della pandemia. Skip infatti ha ripreso a suonare e scrivere musica nel periodo del lockdown. Oggi l’uscita del singolo rappresenta anche la realizzazione di un altro sogni di skip: realizzare un videoclip. E farlo con tutti i crismi!
Ecco QUI il VIDEO
Diretto da Oliviero Russo.
Lo abbiamo rivisto questa mattina per fargli un ultimo in bocca al lupo. Aveva gli occhi felici, pieni di emozione e gratitudine per la vita. Mentre siamo lì, nel suo castello (la comune) arriva anche la sua mamma e scoppia tra i due un abbraccio pieno di amore. Tutto questo e molto altro ancora è Skip. E la sua personalità poliedrica è tutta da scoprire. Vi lasciamo con un suo saluto, registrato all’interno della comune, il giorno della realizzazione del suo sogno: l’uscita del primo singolo di Skip il Povero. Ma quanta ricchezza in quest’uomo ragazzi!
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