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La pizzeria tedesca Falcone e Borsellino cambia nome: “Non volevamo offendere”


L’antefatto

Dopo la valanga di polemiche piovute addosso ai propietarì della pizzeria di Francoforte, e dopo la sentenza del tribunale tedesco che aveva respinto la richiesta di Maria Falcone che si era rivolta alla giustizia per far rimuovere il nome di suo fratello, i proprietari hanno deciso di capitolare.


Leggi anche: Vergogna Germania. Sentenza: “Il nome di Falcone non merita tutela”.


Le reazioni

Al coro di indignazione e di polemiche, si era unita anche l’Ambasciata italiana in Germania, secondo la quale il nome di Falcone e Borsellino è stato utilizzato “per un’attività commerciale” nella quale, appunto, “viene banalizzata la criminalità organizzata”.

La decisione dei proprietari della pizzeria

I proprietari del locale di Francoforte, dopo il polverone e le critiche ricevute, hanno deciso di rinunciare al nome. Nonostante la controversa sentenza del tribunale tedesco avesse decretato che il nome della pizzeria – tutto allestito in tema mafia – non feriva l’onorabilità del nome del giudice antimafia assassinato da Cosa Nostra.

I responsabili della ditta Pratolina Gmbh, titolare della pizzeria francofortese hanno inviato una lettera all’ambasciatore italiano a Berlino volendo spiegare le loro ragioni. Uno stralcio della lettera dice:

“In nessun momento era nostra intenzione banalizzare la criminalità organizzata, glorificare la mafia o ferire la sensibilità dei congiunti dei due giudici antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e di tutte le vittime innocenti della mafia”.

Le motivazioni immotivate di una sentenza scandalosa

Il ragionamento dei giudici ha scatenato molta indignazione, soprattutto in Italia, e soprattutto per le motivazioni con cui è stata respinta la richiesta di Maria Falcone.

a causa del passare del tempo e dello sbiadimento della memoria del defunto, la protezione non può più essere garantita”.

Come si può scrivere in una sentenza che un eroe dello stato va in prescrizione? La vera indignazione è questa. In un paese come la Germania, che più di molti altri sa quanto sia importante far vivere la memoria storica per garantire un futuro migliore alla nazione, leggere quelle parole è stato davvero oltraggioso.

Che poi il nome venga cambiato o meno, non credo fosse quello il punto. Il punto, principlae e non secondario di questa vicenda, è che GLI EROI DELLO STATO, I MARTIRI DELLA GIUSTIZIA NON POSSONO ANDARE IN PRESCRIZIONE. Ci piacerebbe gridarlo a quel giudice del tribunale di Francoforte.

L’happy ending

Pur non di meno, la storia della pizzetia tedesca ha un lieto fine. I proprietari della pizzeria, che pur hanno spiegato di voler utilizzare il nome dei due giudici italiani in segno di riconoscimento alla loro opera, rinunceranno al nome “Falcone & Borsellino”, visto che “quello che riconosce il diritto non è detto sia anche giusto dal punto di vista morale”.

La pizzeria adesso cerca un nuovo nome. Noi auguriamo al locale tedesco di trovarlo presto e, soprattutto, di riuscire a superare anche loro la grande crisi che tutti i commenrcianti stanno vivendo in questo anno pandemico.

Non sappiamo se sia stato fatto questo passo indietro per ragioni puramente utilitaristiche, vista la polemica che si era sollevata, o per reale sensibilità nei confronti di un popolo e dei suoi eroi.

Il risulatto è quello che conta. Al giudice tedesco che ha scritto quelle parole, mi viene da dire una cosa:

con il passare del tempo la memoria di questi nostri defunti non sbiadisce anzi, diventa sempre più nitida. La protezione dei nomi di questi grandi uomini potrà diventare superflua per un tribunale ma , per fortuna, ci pensa il popolo a tenerla viva.

Le loro idee cammineranno sempre sulle nostre gambe….per tanti, molti lunghissimi anni.


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A proposito dell'autore

Da 13 anni laureata in comunicazione e tecnica pubblicitaria. Dopo aver fatto diverse esperienze all’estero, ha deciso di fermarsi nella sua terra siciliana, collezionando anni di esperienza nel campo degli eventi e dell’organizzazione congressuale. Da pochissimo ha fondato una sua agenzia di eventi e comunicazione, la Mapi. E’ appassionata di moda, cinema e spettacolo. Ha un debole per le giuste cause e per i Mulini a vento. Il suo sogno? Coltivare e mantenere vivo l’entusiasmo per la vita e per ogni sua piccola forma e manifestazione. Da 13 anni sono laureata in comunicazione e tecnica pubblicitaria. Dopo aver fatto diverse esperienze all’estero, ho deciso di fermarmi nella mia terra siciliana, collezionando anni di esperienza nel campo degli eventi e dell’organizzazione congressuale. Da pochissimo ho fondato una mia agenzia di eventi e comunicazione, la Mapi. Sono appassionata di moda, cinema e spettacolo. Ho un debole per le giuste cause e per i mulini a vento. Il mio sogno? Coltivare e mantenere vivo l’entusiasmo per la vita e per ogni sua piccola forma e manifestazione.