Vaccino sì, vaccino no. Qualche mese fa il vaccino era una certezza su cui tutti gli italiani speravano e sognavano. Oggi sembra meno l’obiettivo di tutti. Resta comunque l’unico strumento, secondo le organizzazioni sanitarie e non solo, in grado di poter distruggere questo virus. Virus che ha a sua volta distrutto subdolamente vite umane e centinaia di attività economiche.
Uno studio dell’EngageMinds HUB, il centro di ricerca dell’Università di Cremona, ha cercato di sondare il percepito degli italiani sul futuro vaccino, che vedrà le sue prime dosi a gennaio 2021 in Italia.
I numeri
Dalle ultime rilevazioni risulta infatti che il 43% degli italiani è esitante nei confronti del vaccino anticovid. L’esitanza vaccinale è l’atteggiamento di rifiuto, ma anche di indecisione, incertezza, dubbio sulle vaccinazioni.
Il dato è in crescita rispetto alle rilevazioni di maggio.
Sono invece diminuiti dalla fine settembre gli italiani certi che non si vaccineranno (oggi sono il 16% rispetto al 20% della precedente rilevazione). E sono rimasti costanti nel tempo gli incerti (27%). Il 31% ha affermato di avere scarsa fiducia nel mondo della scienza.
I più esitanti nei confronti del vaccino sono le donne e i giovani. Mentre i più intenzionati a vaccinarsi sono gli over 60: il 75% in questa fascia d’età contro il 57% del campione totale.
La tanto agognata unità di gregge sarà raggiunta solo se il 70% della popolazione sarà immune.
Questa sfiducia è stata resa ancora più evidente dall’alta percentuale di chi pensa che il vaccino sia una manovra atta ad arricchire le casa farmaceutiche (33%). O da chi lo ritiene una manovra politica del Governo (23%).
Un atteggiamento che stona rispetto ai sogni e alle speranze di milioni di italiani durante la prima ondata pandemica di marzo/aprile 2020.