Potrebbe cadere il divieto di iscrizione contemporanea a più facoltà universitarie. C’è chi non riesci a finire un corso in tempo e chi addirittura ne vorrebbe frequentare due allo stesso momento. In Italia, attualmente, ci si può obbligatoriamente iscrivere ad un solo corso di laurea alla vota. L’installazione di questo decreto risale al 1933, durante l’epoca fascista. Ieri laccommissione Cultura alla Camera ha discusso l’abolizione. L’obiettivo ora è quello di sopprimere questo divieto che proibisce di frequentare contemporaneamente due corsi di studio o di laurea.
Il provvedimento sulla laurea
Come spiega l’onorevole leghista Rossano Sasso, primo firmatario del provvedimento sulla laurea: “Si tratta di un divieto che esiste solo in Italia e ora basta soltanto eliminare un comma, per dare l’opportunità ai giovani di ampliare la loro formazione evitando la fuga all’estero, dove invece è possibile laurearsi in più facoltà contemporaneamente, facendo anche risparmiare tanti soldi alle famiglie, costrette a iscrivere e mantenere i propri figli nelle università straniere. E ciò permetterebbe anche a studenti di ceti meno abbienti di poter studiare come vogliono restando in Italia”.
La voglia di abolire il divieto è venuta a Sasso dalla sua esperienza da insegnante di scuole superiori: “Avevo moltissimi studenti che mi esprimevano questo loro desiderio di iscriversi a due facoltà universitarie contemporaneamente. Ma non potevano. C’era chi avrebbe voluto fare medicina insieme a ingegneria biomedica, o chi avrebbe voluto studiare Lettere e andare al Conservatorio. Così ho deciso di approfondire la questione che al momento va a penalizzare le eccellenze, perché lo studio è un’opportunità che non deve essere negata a nessuno. Si tratta di una riforma che favorirà le ambizioni degli studenti italiani sulla laurea, che potranno avere così le stesse possibilità dei colleghi europei”.
Il Covid ha rallentato la proposta
Il Covid-19 ha portato dei rallentamenti al provvedimento. Ha ottenuto però pareri bipartisan favorevoli in Parlamento, “tranne qualche opposizione iniziale, anche il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro ha presentato un disegno di legge che mira ad ampliare la formazione per studenti e dottorandi”.
La madre e la mente di questa nuova legge spera che il tutto possa avviarsi il più presto possibile.