Home

V-Day. Commozioni e promesse: “Tutti i siciliani saranno vaccinati entro autunno”


“La speranza è tutta qui in questo aggeggio piccolo piccolo”, così dice Nello Musumeci, Presidente della Regione Sicilia, all’inizio della conferenza del 27 dicembre per le prime vaccinazioni all’Ospedale Civico di Palermo. Nell’aria di quella sala ospedaliera si è respirata tanta speranza. A confermarla un medico: “Sì, sono emozionato. Questo rappresenta la riscossa contro questa malattia. Da qui inizia la campagna di vaccinazione più importante e grande dell’umanità”.

“Tutti i siciliani vaccinati”

Musumeci annuncia scalpitante ed emozionato ai microfoni: “Prima dell’arrivo dell’autunno tutti i siciliani saranno vaccinati”. Oggi ci sono state le prime 50 dosi. Inizialmente ne erano previste solo 5. Simbolicamente i primi scelti sono stati medici, infermieri, OSS e operatori nelle ambulanze, ovvero i protagonisti principali della grave epidemia da Covid-19. Sono loro che si sono prodigati ad aiutare ogni singolo cittadino colpito da questa malattia e sono loro i primi a cui spetta di diritto il vaccino. L’obiettivo: non rendere gli operatori sanitari veicolo di contagio.

I vaccini sono e saranno contenuti in un frigorifero a bassa temperatura per far rimanere il principio che sovrasta il virus. E lì dovranno stare per un bel po’ di tempo. 

Le emozioni degli operatori sanitari vaccinati

Rosalba Setticasi, la prima infermiera vaccinata in Sicilia, afferma a cuore aperto: “ È una gioia immensa ritornare ad una possibile normalità. Dedichiamo e dedico il vaccino ai morti da Covid e ai loro parenti che ancora oggi li piangono tanto”

Presente anche il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “L’Europa è unita. Si è vista ed è presente. Il simbolo è il fatto che in tutta l’Unione Europea il V-Day sia avvenuto contemporaneamente” 

Ai microfoni, durante le interviste, un signore, che da anni lavora nelle ambulanze e che ha ricevuto per primo il vaccino, decide di dedicare la sua vaccinazione ad un signore di 46 anni. “Gli avevo promesso che sarebbe ritornato con i suoi familiari e che potesse riabbracciare prima o poi i suoi figli. Così non è stato.”

La parola d’ordine del 27 dicembre è stata solo una: speranza.


ESCLUSIVA. Il racconto di Totò Cuffaro. La mia battaglia contro l’orco cattivo del covid

No-Vax. Quindi fatemi capire…eravate sempre voi…


Condividi

Post correlati

A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”