Emozione e speranza per il V-day a Palermo. Ma la polemica, è sempre dietro l’angolo. Stavolta l’oggetto della discordia è il criterio con cui si è selezionato il personale sanitario da vaccinare. Soprattutto alla luce delle novità dell’AIFA.
Dopo il via libera dell’agenzia italiana del farmaco infatti, anche in Sicilia da una fiala del vaccino Pfizer-Biontech si ricaveranno sei dosi anziché cinque, a partire da oggi.
Più dosi di vaccino del previsto: a chi vanno?
Ciò significa che c’è una disponibilità immediata del 20 per cento in più di dosi di vaccino. E’ dunque una corsa contro il tempo per reclutare nuovi candidati fra il personale sanitario. Per non sprecare il farmaco giunto già scongelato sabato notte e che va somministrato entro 5 giorni.
Spampinato chiede di conoscere con quale criteri è stato scelto chi ha avuto accesso alle prime somministrazioni. “Spero non sia il criterio del ‘chi è arrivato prima’. Dato che sappiamo che le dosi arrivate finora non bastano per vaccinare tutti i sanitari, si doveva iniziare in via prioritaria da chi lavora nei reparti a rischio. Qui a Catania, infatti, chi si è candidato è stato sottoposto a una sorta di interrogatorio per sapere se ne aveva diritto o meno. Mi auguro che ci sia una spiegazione logica. Se sì, chiedo scusa se mi sono stupito”.
Conti alla mano, saranno ottanta i vaccinati in più rispetto ai 685 programmati fino a domani.
Ma è polemica sui criteri scelti per selezionare i medici che hanno avuto la possibilità di vaccinarsi con la prime dosi: “A Catania abbiamo scelto infermieri e medici dei reparti Covid, a Palermo invece si sono vaccinati primari di Radiologia e di reparti non in prima linea nell’emergenza”, dice Riccardo Spampinato, medico al covid hospital di Caltagirone e segretario regionale del sindacato Cimo.
Spampinato chiede di conoscere i criteri
Spampinato chiede di conoscere con quale criteri è stato scelto chi ha avuto accesso alle prime somministrazioni. “Spero non sia il criterio del ‘chi è arrivato prima’. Dato che sappiamo che le dosi arrivate finora non bastano per vaccinare tutti i sanitari, si doveva iniziare in via prioritaria da chi lavora nei reparti a rischio. Qui a Catania, infatti, chi si è candidato è stato sottoposto a una sorta di interrogatorio per sapere se ne aveva diritto o meno. Mi auguro che ci sia una spiegazione logica. Se sì, chiedo scusa se mi sono stupito”.
“L’Asp di Catania – continua Spampinato – ha fatto una selezione del personale da vaccinare in via prioritaria sulla base della maggiore esposizione al rischio contagio. Nel mio reparto, per esempio, è stato scelto il caposala. L’unico primario andato a Palermo per farsi vaccinare è il direttore della Medicina Covid di Caltagirone. A Palermo, scelto come hub regionale per le prime dosi, abbiamo invece assistito a vergognose passerelle di primari, direttori di reparti non-Covid e amici degli amici, che si sono fatti vaccinare sotto gli occhi di 40 persone e di telecamere come se fosse una festa, proprio nel giorno in cui in Sicilia abbiamo avuto ancora 15 morti e oltre 600 infetti.