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Scandalo Vaccini anti Covid: “favoritismi” in Sicilia


Il dialogo di un medico in pensione farebbe emergere il caos nel centro in provincia di Palermo, così LiveSicilia racconta la vicenda.

A giudicare dal contenuto di una conversazione su Facebook all’ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana

In provincia di Palermo, i vaccini Covid sono stati somministrati senza rispettare la turnazione stabilita dall’assessorato regionale alla Salute e dall’Asp di Palermo da cui l’ospedale dipende.

Sarebbero stati favoriti medici in pensione, liberi professionisti, rappresentanti delle forze dell’ordine, farmacisti.

Non sarà difficile verificarlo visto che per evitare che ci fossero favoritismi e spuntassero i “furbetti del vaccino” chi riceve la somministrazione è tenuto a compilare un’autocertificazione in cui dichiara di lavorare presso una struttura sanitaria pubblica o un ufficio dell’Azienda sanitaria. Sono le uniche categorie a cui è riservata l’iniziale campagna di vaccinazione, assieme a pediatri e medici di famiglia.

Tutto parte dal post del 5 gennaio con tanto di foto sorridente

 di una donna medico in pensione e la scritta “Fatto Vaccino anti Covid”. Il primo commento entra nel cuore della questione: “Sono contenta per te, ma sarebbe stato più corretto che prima di vaccinare i medici in pensione venisse vaccinato chi è in prima linea”.

La dottoressa sembra giustificarsi: “Non c’erano solo i medici in pensione ma anche libero professionisti come me, forze dell’ordine, farmacisti, veterinari, personale Covid di ogni genere, sindaci e altro. I dipendenti sono già stati vaccinati”.

Il dialogo a distanza prosegue: “Io non ce l’ho con te ma con chi ha negato il vaccino a un accreditato e poi lo ha fatto a chi non ne aveva diritto”; “Negato in che senso?”; “Forse è meglio che ne parliamo in privato”.
Nella discussione interviene un uomo: “Come hai fatto se sei pensionata me lo chiede un collega pensionato”.

In realtà sembra che sia lui stesso il pensionato

Ed è per questo parecchio interessato all’argomento. La dottoressa spiega che “non c’erano solo i medici in pensione ma anche libero professionisti come me, forze dell’ordine, farmacisti, veterinari, personale Covid di ogni genere, sindaci e altro. I dipendenti sono già stati vaccinati”.

Sono dunque avanzate delle dosi che devono essere utilizzate per evitare che una volta decongelate e trasportate da Palermo vadano perdute? Se così fosse il piano avrebbe potuto e dovuto essere organizzato meglio in modo che venisse vaccinato subito chi è davvero in prima linea. Altrove, infatti, ci sono persone per cui la vaccinazione è una priorità. Gli altri possono e devono attendere.

Il medico si è forse prenotata sulla piattaforma on line?

 “No no il modulo on line è uscito solo ieri. Sono stata contattata dal team di vaccinazione. Avevamo chiesto e siamo stai contattati c’erano pure colleghi fuori distretto in pensione e non, siamo stai contattati dal team di vaccinazione”.

Dunque la vicenda è avvenuta prima che diventasse obbligatoria la registrazione in un apposito portale. Le cose sono andate veramente come racconta la dottoressa in pensione? Non dovrebbe essere complicato scoprirlo.

La direzione sanitaria guidata da Calogero Zarbo dovrebbe conservare il registro delle vaccinazioni. Non è un’operazione complicata. Voci di corridoio e qualche scatto social di troppo per celebrare l’evento già nei giorni scorsi hanno alimentano il sospetto che qualcuno abbia goduto di una corsia preferenziale anticipando i tempi. Insomma, si è imbucato. “Se è accaduto chi lo ha fatto se ne assumerà la responsabilità”, aveva detto Renato Costa a Liveisicilia. “Proprio per questo abbiamo chiesto di fare compilare l’autocertificazione”, aveva aggiunto il responsabile dell’emergenza Covid a Palermo.

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