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La DAD non funziona più. Quali prospettive per il futuro?


Se la dad sembrava solo un triste e lontano ricordo, ecco che in molte regioni, tra cui la Sicilia si torna in modalità a distanza, al momento per il momento. 

Che il metodo, per quanto funzionale a livello didattico, sia limitante per i bambini e ragazzi, ce n’eravamo già accorti. E a darne conferma arriva anche l’Azzolina. 

“Gli studenti hanno bisogno di sfogare la loro socialità”. La ministra dell’Istruzione durante un intervento televisivo mostra la sua preoccupazione rispetto a una modalità di didattica che a lungo andare può risultare limitante e poco integrante, soprattutto per i più piccoli, che hanno bisogno di sperimentare l’ambiente classe. “ I ragazzi sono arrabbiati e disorientati  – continua – ed io sono preoccupata come ministro per il deflagrare della dispersione scolastica”. 

In vista degli esami, quali saranno le prospettive?

Una decisione, infatti, va presa e al più presto: pensiamo a tutti i ragazzi che dovranno sostenere fra qualche mese gli esami di terza media o ancora di maturità e vivono ad oggi una situazione di incertezza assoluta.

Nonostante la situazione pandemica pare non essere molto migliorata rispetto a come ci si aspettava per il nuovo anno, la ministra si dice comunque positiva sugli interventi da proporre, che mirano senz’altro al benessere dei ragazzi. 

“Il governo ha lavorato molto bene – sostiene Azzolina  – le scuole sono pronte per ripartire, ma sono le Regioni ad avere la possibilità di riaprirle o meno “.

E i concorsi? Cosa ci si aspetta?

Sempre sul tema scuola, però, nel 2020 si è tanto discusso anche dei concorsi nazionali, sia quello ordinario sia quello straordinario, per docenti con almeno 3 anni di servizio, per i quali molti già si erano candidati, pagando addirittura anche il bollettino. 

E poi? Poi tutto fermo! “Il concorso straordinario riprenderà; circa il 75% delle prove è stato svolto e il ministero ha predisposto tutti gli aspetti informatici che consentiranno ai commissari, lavorando da remoto, di iniziare a correggere le prove svolte. “Al più presto – ha spiegato – appena lo permetterà la situazione sanitaria, termineremo le prove di quel concorso, ci mancano 4 giorni per finire. Poi partirà il concorso ordinario”.

Che dire, speriamo che questa pseudo-normalità riparta prima o poi. 

La scuola è uno dei motori del nostro Paese e non solo per quanto riguarda l’istruzione. 

Ci sono molte aspettative dietro, ci sono speranze, anni di sacrificio e studio, anni di permanenza fuori dal proprio paese d’origine e poi ci sono soprattutto loro: i bambini! 

Loro hanno il diritto di avere un’istruzione come si deve, ma hanno anche il diritto di vivere la loro socialità, quella soprattutto che si sperimenta tra i banchi di scuola.


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