Ancora ritardi nella consegna delle nuove dosi del vaccino anti-Covid della Pfizer in Italia. Per ovviare al problema, il governo rivedrà la campagna di vaccinazione rimodulando le consegne così da evitare che nessuna Regione resti senza dosi e possa procedere con i richiami. E contro la Pfizer che tarda ancora le consegne, il ministro Boccia annuncia “azioni legali concordate” nei confronti del gruppo farmaceutico.
Il governo in effetti ha attivato l’Avvocatura Generale dello Stato per valutare quali azioni legali intraprendere. Il foro competente sarebbe Bruxelles, paese dove ha sede l’azienda farmaceutica Pfizer. L’azione legale – si spiega – partira’ nei prossimi giorni ma l’Avvocatura e’ stata coinvolta ieri sera, dopo la riunione Stato – Regioni cui hanno preso parte Arcuri, il ministro della Salute, Roberto Speranza, il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, e i governatori delle Regioni. Al termine della riunione Stato-Regioni, Arcuri ha dichiarato: “Ho ricevuto una unanime solidarietà da parte di tutti i presidenti delle regioni e delle province autonome del nostro paese nel corso della riunione appena conclusa alla presenza dei ministri Speranza e Boccia”.
Nella serata di ieri si è tenuta un’altra riunione tra Regioni e governo. Al termine il presidente Bonaccini ha annunciato che il sistema sanitario “reagirà nelle prossime ore grazie anche ad un accordo di solidarietà fra le Regioni“. L’Ue dal canto suo chiede agli Stati membri di vaccinare l’80% degli operatori sanitari e gli ultraottantenni entro marzo, ed il 70% degli adulti entro l’estate.
Il vaccino Pfizer e la variante inglese
E se la campagna di vaccinazione sembra subire una lieve battuta d’arresto, lo stesso non si può dire per la variante britannica del nuovo coronavirus Covid-19 che continua a diffondersi in tutto il mondo ed era presente la scorsa settimana in 60 paesi e territori, 10 in piu’ rispetto al 12 gennaio. Lo ha fatto sapere l’Organizzazione mondiale della Sanità.
La variante sudafricana, che, come quella inglese, è molto più contagiosa del virus originale SARS-CoV-2, si diffonde più lentamente ed è presente in 23 paesi e territori, 3 in più rispetto al 12 gennaio, precisa l’Oms nel suo rapporto epidemiologica settimanale.