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Università Sicilia, “ok” dall’Ars al ddl voto per abolire il numero chiuso a Medicina


L’Assemblea regionale siciliana ha approvato il ddl voto per abolire il numero chiuso nelle Università di Medicina. Il testo è stato approvato con 44 voti favorevoli e un contrario: “L’abolizione del numero chiuso nelle Università garantirebbe ai nostri giovani più opportunità di inserimento nel mondo delle professioni e, relativamente al settore della Sanità, sarebbe certamente fondamentale per contrastare la carenza di medici e altri professionisti della Salute”, dice Alessandro Aricò, capogruppo di DiventeràBellissima e cofirmatario del disegno di legge voto.

“Il nostro auspicio è che il Parlamento nazionale accolga questa forte sollecitazione che giunge dalla Sicilia – aggiunge -. Contemporaneamente, come già fatto dal governo Musumeci in questi primi tre anni di legislatura, dovrà essere aumentato ulteriormente il numero delle borse di specializzazione in Medicina per garantire la copertura delle esigenze del sistema sanitario, ancor più pressanti durante l’emergenza Coronavirus”.

Stop al numero chiuso in Medicina in Sicilia

Soddisfazione anche dal capogruppo dei Popolari-Autonomisti, Totò Lentini. “La crisi legata alla pandemia – dichiara – ha mostrato gli effetti negativi di oltre 20 anni di restrizioni all’accesso ai corsi di laurea dell’area sanitaria, con una carenza rispetto al turn-over dei pensionamenti che, nel caso dei medici, raggiunge ormai decine di migliaia di unità all’anno. Una carenza ancora più grave per una regione come la Sicilia che già vede tantissimi giovani allontanarsi verso altri Paesi. Abolire il numero chiuso è un atto di giustizia e lungimiranza”.

Il “no” al numero chiuso per il M5S è “una norma di equità sociale”. “Tutti gli studenti devono avere la possibilità di accedere ai percorsi universitari, la selezione va fatta sul campo, non a monte, sbarrando possibilmente le porte a studenti che provengono da ceti meno abbienti”, dicono i pentastellati, appoggiando la legge voto discussa oggi in aula che prevede il libero accesso alle facoltà universitarie, senza test selettivi a monte.

Le reazioni della politica

“Si tratta – dicono i deputati 5 stelle della commissione Cultura, Roberta Schillaci, Giovanni Di Caro, Stefania Campo e Ketty Damante – di una norma che consentirà a chiunque voglia intraprendere una carriera universitaria di farlo, evitando il muro spesso invalicabile dei test selettivi, per la cui preparazione spesso occorrono esborsi indifferenti e non alla portata di tutte le tasche”. 

“Dobbiamo rompere il muro dell’ipocrisia – afferma il parlamentare del Pd, Antonello Cracolici -, perché da un lato si amplia l’offerta universitaria e dall’altro si creano imbuti sia per l’ingresso alle facoltà che per le specializzazioni. I nostri ragazzi devono poter accedere all’Università con il sistema della libera scelta”.  

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