Il gioco dei contrasti, una partita senza sessi. La sfilata Haute Couture Fendi dedicata alla primavera 2021 mette al centro della sua essenza beauty il rossetto rosso sulle labbra maschili.
Sotto l’occhio attento ma mai severo di Kim Jones, il nuovo direttore artistico di Fendi, sfilano le star della moda di ieri e di oggi. Grandi nomi come quello di Naomi Campbell, Kate Moss con la figlia, nuova promessa delle passerelle, Cara Delevingne, Bella Hadid.
Ma non bastano i grandi nomi, le lunghe gambe, gli orecchini fastosi e gli abiti dai profili svasati a distogliere l’attenzione dalla tinta rossa che colora le labbra serrate degli uomini in passarella. Uomini con rossetto rosso per stupire!
Una scelta d’impatto che ha una precisa ispirazione letteraria, il romanzo “Orlando” di Viriginia Woolf. Ma che soprattutto riflette un mutamento in atto da anni nella società: il superamento degli stereotipi su cosa sia “da donna” e cosa sia “da uomo”.
Icona di quello che vuole essere un ribaltamento dei ruoli in un chiaro messaggio di inclusione.
Gli stereotipi non ci rappresentano più
Una parola che da anni riecheggia per descrivere le sfilate e le nuove collezioni è “genderless” o fluidità di genere. Da Gucci a Dior, e adesso Fendi, sono molti gli stilisti che, progressivamente, hanno assottigliato le linee tra abbigliamento maschile e femminile, lasciando a tutti la possibilità di costruire la propria identità senza costrizioni. D’altronde, chi decide cosa è “da donna” e cosa è “da uomo”?
Mentre il sesso è un dato biologico, il genere è un concetto più complesso legato al contesto culturale di appartenenza. Rappresenta la più profonda ed intima adesione al sentirsi donna o al sentirsi uomo.
Ogni società ha da sempre legato al genere determinati simboli e aspettative.
Il rosa alle bambine e l’azzurro ai bambini, il trucco alle ragazze e il calcio ai ragazzi, la cura della casa alle donne e la carriera agli uomini. Ma nulla di tutto ciò è fisso o immutabile.
Negli ultimi anni abbiamo assistito al continuo dibattito su come scardinare questi stereotipi in ogni ambito: dalla sfera personale a quella economica-sociale.
Anche il mondo della moda, che da sempre incarna e anticipa le rivendicazioni della società, ha deciso di far sentire la propria voce sulla tematica. Ha voluto rendersi più inclusiva, proponendo capi unisex e facendo sfilare in passerella look che superano le tipiche convenzioni sociali.
I modelli androgini per Fendi
La collezione di debutto di Kim Jones per Fendi si è ispirata al Bloomsbury Group, un circolo di intellettuali londinesi di inizio Novecento di cui faceva anche parte la scrittrice Virginia Woolf.
Un luogo dove si discuteva liberamente di arte ma anche del superamento delle convenzioni sociali.
Virginia Woolf, ad esempio, attivamente impegnata nella lotta per la parità di diritti tra i sessi, era sposata ma aveva una relazione con la poetessa Vita Sackeville West, la cui voce introduce proprio la sfilata di Fendi.
Le sue riflessioni sul ruolo della donna e sulle regole sociali hanno ispirato uno dei suoi romanzi più famosi, “Orlando”, scelto come punto di partenza per la collezione per esplorando il tema della libertà di scegliere chi essere.
Così come il protagonista viveva sia nel corpo di un uomo che di una donna, attraversando le diverse epoche, così i modelli di Fendi indossano lunghi abiti color acquamarina con delicati ricami floreali e il rossetto rosso sulle labbra, sfilando in passerella. E se la manicure maschile è un mondo già esplorato da molti uomini, chissà che il più prezioso alleato beauty di una donna, il rossetto rosso, emblema femminile, diventi anche una loro prerogativa!