E’ stato un anno fuori dal comune per tutti. Ma ci sono alcuni giovani laureati in medicina che sicuramente questo anno lo hanno vissuto così intensamente da togliere il fiato. E sono certa rimarrà una pietra miliare nel bagaglio delle loro esperienze lavorative.
Molti di loro sono stati portati in corsia, senza esperienza, senza preavviso. Si sono ritrovati a vivere quotidianamente a fianco con la sofferenza, con l’emergenza, con la paura. Hanno affrontato esperienze uniche che nella vita di un medico siamo certi, faranno la differenza. La storia di alcuni di loro è stata raccontata da Live Sicilia, in un pezzo dedicato alla conclusione della loro esperienza all’Ospedale Cervello di Palermo.
Prima di andare via hanno lasciato il loro ringraziamento su una mascherina, oggetto simbolo di questa pandemia. C’è scritto “E’ stato un onore, signori, suonare con voi” e poi ci sono le loro firme. Loro sono Marco, Leonardo, Saverio, Danilo, Francesca, Alessia e in questo modo di “baricchiana” memoria, hanno voluto salutare i loro colleghi del pronto soccorso del “Cervello”. Dopo aver messo al servizio della sanità pubblica il loro tempo e il loro entusiamo, adesso ritornano a studiare per la scuola di specializzazione.
I ragazzi hanno evidentemente lasciato un segno al Pronto Soccorso dell’ospedale in cui hanno collaborato. I medici di esperienza che sono stati al loro fianco, si sono affezionati a questi ragazzi dopo aver condiviso con loro gioie e dolori di questo anno di emergenza.
Le testimonianze social dei medici senior
Il primario facente funzione del pronto soccorso, la dottoressa Tiziana Maniscalchi nella sua bacheca social esprime parole di stima e ringraziamento: “Aprono la strada al loro futuro lavorativo con grandissima professionalità ed etica. Sarete grandissimi medici perché siete grandissimi uomini e grandissime donne. Non dimenticate il mondo del pronto soccorso fatto di sacrifici ma di soddisfazioni enormi”. La Maniscalchi parla di una bellissima esperienza con questi giovani medici, che hanno dato un grande contributo con la lor forza e il loro entusiasmo. “Era la prima volta- scrive- che in pronto soccorso, ci trovavamo accanto colleghi tanto giovani con l’enorme capacità di apprendimento che hanno i ragazzi. Alcuni si sono pure infettati, ma nessuno si è mai tirato indietro. Hanno visto le persone morire, hanno consolato i parenti, sono stati scrupolosi e attentissimi, chiedendo consiglio in ogni momento. E si è costruito un grande rapporto umano”.
La dottoressa Sferazza, un’altra veterana del PS del Cervello, scrive sul suo profilo Facebook: “Alla fine vince l’amore… l’amore che i medici e tutto il personale Sanitario mettono nel loro lavoro. Sono stati mesi duri e a tratti “crudelmente violenti”, ce l’abbiamo messa tutta e anche di più… ogni giorno, sprezzanti della fatica e dell’alienazione a cui questa malattia ci ha condotti. Ci siamo ammalati, abbiamo pianto amaramente nelle videochiamate con le famiglie dei pazienti e abbiamo gioito per emogas che miglioravano. Ogni giorno una dura lotta ma alla fine ha vinto sempre l’amore. In questi mesi abbiamo avuto una enorme gioia nel vedere “crescere” giovani medici appena laureati che con enorme coraggio si sono buttati a più non posso in questo lavoro. Hanno studiato, si sono professionalizzati, hanno aiutato a vivere.. .penso non ci sia cosa più bella. Alcuni di loro vanno via perché entrano in specializzazione. Se lo meritano. Diventeranno grandissimi”.
Grazie a tutti!
Uno spaccato di vita intenso, emozionante. Sicuramente una esperienza unica per questin ragazzi potersi confrontare, così giovani, con il dolore e la sofferenza. Con il vero significato di essere medici, di essere al servizio della comunità e di avere la grande responsabilità collettiva di poter salvare vite umane e alleviare le loro sofferenze.
Un episodio che ci da l’opportunità di dire ancora una volta “Grazie” a tutto il personale medico-sanitario della nostra Isola, e di tutta la nazione.