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La Sicilia torna ad essere arancione, ma solo per l’Europa!


La Sicilia è arancione nella nuova mappa aggiornata dal Centro europeo per la prevenzione e il contagio delle malattie. Il livello di rischio dell’Isola, inerente alla diffusione della pandemia da  Covid-19, si è così abbassato.

La Sicilia torna a colorarsi di arancione. Ma questa non volta non è un nuovo DPCM a deciderlo. L’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il contagio delle malattie), secondo i dati aggiornati sulla diffusione del contagio da  Coronavirus, attribuisce all’Isola un minor livello di rischio rispetto al altre regioni d’Italia.

La Sicilia si aggiudica, così, la spilletta arancione. Ciò significa che non rappresenta, ora come ora, un pericolo per chi viaggia. Insieme a lei, anche la Sardegna e la Val d’Aosta.

Bollino rosso scuro, invece, per l’Umbria e le province autonome di Trento e Bolzano, indicate come ad alta incidenza di contagi, complice la diffusione della varianti del virus.

I colori nel resto d’Europa

Nel panorama europeo, la situazione sembra migliorare in Spagna e in Portogallo, che hanno abbandonato il rosso scuro. Lo stesso non può dirsi, invece, per le alcune zone presenti a sud del territorio francese, al confine con il Belgio.  Si tinge di rosso anche l’area al confine con il territorio sloveno, la Repubblica ceca e quella confinante alla Slovacchia  e alla Germania, Lettonia ed Estonia, oltre ad alcune regioni della Svezia, in cui la situazione pandemica è peggiorata rispetto ai dati raccolti in precedenza.

Cosa significano i colori nella mappa dell’Ue

L’Ecdc aggiorna ogni settimana la mappa dei contagi da Covid-19 sull’intero continente. Sulla base dei dati statistici ricevuti dai vari Stati, riguardo la situazione pandemica, ogni giovedì colora la sua mappa in base al livello di rischio. Verde, giallo, arancione, rosso e rosso scuro. Una sorta di semaforo europeo per indicare le nazioni più sicure e quelle più a rischio. Nelle zone rosse scure, e quindi più ad alto rischio (in cui la soglia dei contagi supera i 500 casi ogni 100mila abitanti), si hanno maggiori limitazioni agli spostamenti, con l’obbligo di tampone e alla quarantena per chi intenda spostarsi in e da quelle zone nel resto d’Europa. In realtà, più che delle vere e proprie restrizioni si tratta di “semplici” raccomandazioni, ma che sarebbe comunque prudente osservare per garantire maggiore sicurezza in tutto il continente.


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A proposito dell'autore

Laureata in Giurisprudenza a Palermo con una tesi di diritto penale, non ho mai abbandonato la mia passione per la scrittura. Curiosa ed ambiziosa, cerco di rinnovarmi continuamente.