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Insulti a Mattarella dopo la somministrazione del vaccino: 11 gli indagati


Insulti minatori e minacce di morte al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, dopo essersi fatto somministrare il vaccino anti-Covid. La Procura di Roma indaga per “offesa all’onore e al prestigio del Capo dello Stato”.
Ha aspettato il proprio turno come tutti, senza voler scavalcare nessuno. Due giorni fa, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (che compirà 80 anni il prossimo luglio), si è sottoposto al vaccino anti-Covid all’istituto Spallanzani di Roma. La sua foto, seduto nell’attesa della somministrazione con indosso la mascherina, è rimbalzata sul web e su ogni quotidiano. Da allora, il Capo dello Stato è stato ricoperto di ogni tipo di insulto: “Armiamoci e andiamo ad ammazzare quel figlio di t****“, e centinaia di altri vili commenti simili in cui gli haters gli augurano la morte.

L’odio sul web

Oggigiorno, siamo purtroppo abituati a scenari simili, per quanto ogni volta ci possano sembrare agghiaccianti esattamente come quella prima ancora. Da ultimo, abbiamo tristemente assistito alla pioggia di insulti che ha ricoperto la senatrice Liliana Segre dopo aver ricevuto, anche lei, la dose del vaccino anti-covid. Siamo spesso portati ad aspettare che finiscano, che questi odiatori seriali si stanchino, certi che tra non molto avranno un altro bersaglio da prender di mira. Come difatti è stato. Ma questa volta, qualcosa si è mosso subito.

Offese a Mattarella dopo la somministrazione del vaccino: le indagini

La Procura di Roma, nella persona del sostituto procuratore, Eugenio Albamonte, ha immediatamente agito in modo tempestivo aprendo delle indagini. L’accusa ipotizzata è quella di “offesa all’onore e al prestigio del Capo dello Stato”. Sono state così attuate, e sono ancora in corso, delle perquisizioni da parte della Digos in varie città italiane, da Genova a Bari, in modo da individuare i presunti autori degli insulti e delle minacce di morte rivolte al Presidente. Le perquisizioni finora effettuate hanno portato all’identificazione di 11 indagati. Tra loro, un gruppo di no vax e alcuni neofascisti. Tra gli haters, anche un cardiologo. Sequestrati i loro dispositivi telefonici ed informatici, si è adesso in attesa dei dovuti accertamenti. Tutti rischiano una condanna fino a 5 anni di reclusione. Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella va la solidarietà di un Paese intero, con l’augurio che i responsabili paghino per le loro vili azioni.

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A proposito dell'autore

Laureata in Giurisprudenza a Palermo con una tesi di diritto penale, non ho mai abbandonato la mia passione per la scrittura. Curiosa ed ambiziosa, cerco di rinnovarmi continuamente.