Ieri sera vi abbiamo raccontato, praticamente in diretta, quello che è successo all’ARS dopo la notizia di un caso di positività al covid. Con tanto di sfuriata del Presidente Miccichè in diretta video. Il soggetto positivo, lo ricordiamo, è l’autista del ragioniere generale Ignazio Tozzo che aveva partcipato a diverse riunioni con i deputati dell’ARS ni giorni scorsi. Adesso tutti devono sottoporsi ad una quarantena forzata.
Dopo lo sfogo di Miccichè in aula sui vaccini negati ai politici, come era prevedibile, non sono mancati i commenti e le reazioni. Qualcono ironico, qualcuno arrabbiato, altri indignati.
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Tralasciando gli insulti, i commenti amari, la rabbia giustificata di molti….vogliamo buttarla sull’ironia, perchè è sempr el’ironia quella che ci salva. Così vi raccontiamo cosa ha detto PIf in proposito ai microfoni di Radio Capita. Il noto attore e regista palermitano ha lanciato l’appello al presidente dell’ARS: “Micciché non ti incazzare”.
Pif tra l’altro era stato uno di quelli che avevano aspramente criticato la proposta del presidente dell’Ars di vaccinare i politici. Per questo motivo le parole “contro chi accusa la casta”, espresse in aula ieri da Micciché, sono state prese sul personale da Pif, che dai microfoni del programma “I sopravvissuti” ha detto “Micciché rischia così che oltre al Covid gli venga un coccolone. Si calmi. Quello che è capitato all’Ars può capitare a qualsiasi rider o cassiera di un supermercato. Eppure nessuno pensa a vaccinarli per primi e loro continuano a lavorare senza gridare o dire parolacce“.
Altre reazioni allo sfogo di Miccichè
Repubblica ci aiuta a fare una selezione di alcune delle reazioni di replica alla sfodo del Presidente del parlamento siciliano. Su Facebook Alessandra Gianguzzi scrive: “Come tutti noi che ogni giorno andiamo a lavorare, benvenuto nella realtà della vita di tutti i giorni. Noi non rischiamo la vita tutti i giorni? No, per noi è una passeggiata di salute. Zero pudore e dignità nei confronti di chi ogni santo giorno è a contatto con il triplo delle persone che vede lui e senza alcuna speranza di un vaccino imminente“.
Ironicamente Luigi Pernice commenta: “A pochi giorni dal settecentesimo anno dalla sua morte, anche l’Ars ha voluto celebrare il sommo poeta Dante Alighieri attraverso l’aulico linguaggio del suo più alto rappresentante“.
Anche Giuseppe Incandela dice la sua: “Caro On. Gianfranco Micciché non si agiti, e soprattutto non vada in giro a dire che ammazzerebbe qualcuno. I siciliani ne sarebbero grati. Tanti altri siciliani che fanno altri lavori ben più “pericolosi” che il suo devono e hanno dovuto attendere per fare il vaccino. Persino ottantenni e gente vulnerabili che ancora oggi attende fra mille disagi“.
Tra le reazioni, c’è chi va oltre proiettandosi verso il futuro come Piero Garofalo: “Due sono le cose da fare: ignorarlo e non votarlo più“.
Insomma, Miccichè sicuramente avrebbe dovuto pensarci due volte prima di reagire in quel modo in mobblico. Purtroppo la realtà, ormai da un anno, che vive la stragrande maggioranza della popolazione è fatta di rischo, di sacrifico, di incertezza….alcuni per pochi centinaia di euro al mese, altri per poco più…di certo la paura e la preoccupazione sono uguali per tutti quando si tratta di salute. Ma certo è che essere preoccupati con migliaia di euro al mese sul conto ed esserlo con i conti in scopertura è tutta un’altra storia.
Ci pensino ogni tanto i politici. Perchè se qui la gente si arribbia veramente, succede un quarantotto. Altro che urla!