Come già preannunciato dal Ministro Brunetta, nei concorsi pubblici ci saranno diverse novità. Lo prevede la riforma Brunetta ed è sempre crescente l’interesse degli aspiranti concorsisti che vogliono sapere quali saranno le nuove regole che disciplineranno il mondo dei concorsi.
Ecco alcuni punti cruciali della riforma.
Concorsi digitali
Le prove selettive pubbliche si terranno in modalità telematica. Ciò significa che si darà spazio sia alle prove digitali che all’intelligenza artificiale, in fase di correzione e di selezione delle domande. Ci sarà il progressivo abbandono del sistema “carta e penna” e sarà implementato lo svolgimento online delle prove.
Concorsi in presenza
Le prove digitali di cui abbiamo parlato si terranno in presenza. E’ allo studio una modifica del protocollo anti Covid emanato dal Dipartimento della Funzione pubblica di comune accordo con il Comitato tecnico scientifico.
Durante lo scorso fine settimana si è tenuto un incontro tra il Ministro e il CTS per capire le modifiche da apportare al protocollo sui concorsi in presenza che, ricordiamolo, al momento permette prove in presenza solo con un numero massimo di 30 candidati per sessione.
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15 giorni per presentare le candidature
La candidatura potrà essere presentata nel (ristretto) termine di 15 giorni che dimezza il precedente periodo di 30 giorni. Le domande dovranno essere inviate online tramite il sistema SPID o i sistemi specifici dei siti web delle singole amministrazioni.
Prove in sedi decentrate
Riprendendo quanto stabilito anche dal precedente ministro per la P.A. Fabiana Dadone, anche Brunetta propende per le sedi decentrate e ciò sia in ottica “anti assembramento” che per snellire e rendere più veloci le procedure.
Non più concorsi unici
Previsto l’abbandono del modello dei concorsi unici, finora utilizzato soprattutto per la gestione di selezioni principali. Vi saranno dunque singoli bandi, diversificati a seconda dell’ente banditore.
Ricordiamo che i concorsi unici prevedono l’accorpamento di tante professionalità diverse in un unico bando. Il vantaggio di questi concorsi è che non vi sono singoli bandi per le amministrazioni interessate; lo svantaggio è senz’altro logistico. La gestione dei tempi e delle procedure è particolarmente complessa.
Prove in meno di un’ora
I nuovi concorsi saranno rapidi e digitali. Il ministro è ottimista e precisa che le prove dei prossimi concorsi pubblici si svolgeranno non più in sei ore ma in meno di una. Si tratterà di concorsi «fast track» con procedure veloci e semplificate.
Graduatorie entro tre mesi
L’andamento del primo concorso bandito con queste nuove modalità, ossia il bando 2.800 tecnici per il Sud, darà conferma del modello semplificato anche sui tempi da rispettare per avere le graduatorie. La scommessa del Ministro è di riuscire a garantire la lista dei vincitori entro 100 giorni dalla pubblicazione del bando in Gazzetta ufficiale.
Concorsi straordinari veloci per il Recovery Plan
Accanto alle procedure pubbliche già avviate nel corso del 2020 e del primo trimestre del 2021, vi saranno anche concorsi straordinari in cui saranno selezionate professionalità di spicco per l’implementazione dei progetti previsti dal Recovery plan.
Per stare al passo con i tempi e garantire le assunzioni del personale specializzato nei tempi che ci impone l’Unione europea, sono stati pensati una serie di concorsi per titoli con prova unica per rilanciare le aree più deboli dell’economia (come l’occupazione al Sud) e della Pubblica amministrazione.
Le assunzioni saranno più veloci e la valutazione dei titoli costituirà la parte principale del concorso: solo i più titolati passeranno alla fase successiva, ossia lo svolgimento dell’unica prova prevista.
Fonte: Blog Simone Concorsi