Da ieri, 30 marzo, a New York si inizia a procedere per la vaccinazione di coloro che superano i 30 anni di età. Ad annunciarlo ieri il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo. Inoltre Cuomo ha anticipato che dal 6 aprile tutti i newyorkesi di età pari o superiore a 16 anni potranno ricevere i vaccini. Mentre in Italia ancora ci sono ultra 80enni che aspettano di essere vaccinati e in Sicilia il numero dichiarato sui contagi finisce in mano alla legge, con 3 arresti domiciliari.
Due fotografie completamente diverse su ciò che sta accadendo nel mondo. Negli Usa, che puntano a raggiungere l’obiettivo del 90 per cento degli adulti vaccinati entro il 19 aprile, negli ultimi 7 giorni la media giornaliera di dosi somministrate si aggira intorno ai 2,5 milioni. Invece il numero di dosi totali somministrate in Italia dalla fine di dicembre è di circa 9,6 milioni. La Sicilia ad oggi resta tra le regioni con più vaccinazioni, salvo tracollo per il post scandolo sui contagi.
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“Negli ultimi tre giorni abbiamo registrato un numero record di vaccinazioni con quasi 10 milioni di dosi somministrate“, ha scritto ieri il presidente statunitense Joe Biden su Twitter, aggiungendo che si trattava di un obiettivo “inconcepibile a gennaio”.
E aggiunge: “Abbiamo fatto enormi progressi”, sostiene Biden, che tuttavia invita a essere prudenti: “Nuove varianti si stanno diffondendo rapidamente. Non è il momento di mollare: dobbiamo tenere la linea mentre facciamo vaccinare il Paese”.