E’ stato effettuatouno studio all’Iss e dalla fondazione Kessler, che ha analizzato i dati della pandemia in Italia per dare una stima del periodo in cui si potrà tornare alla normalità. Il titolo dello studio è “Return to normal: COVID-19 vaccination under mitigation measures”. I risultati di questo studio sono stati raccolti in un video, pubblicato da Repubblica.
I risultati dello studio: quando torneremo alla normalità
Come già sapevamo, il nostro futuro è in mano ai vaccini. Tutto dipenderà dal ritmo delle vaccinazioni e dalla durata della protezione. Nello scenario più ottimistico le cose miglioreranno da luglio 2021, per arrivare al momento “Zero-Covid” tra gennaio e febbraio 2022.
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Come poter arrivare a contagi zero: i fattori
Se si riuscirà ad avere un ritmo di almeno 4 vaccinazioni al giorno ogni 1000 abitanti, si potranno eliminare le misure restrittive entro 7-13 mesi dall’inizio della campagna vaccinale. Se consideriamo che in Italia la campagna è iniziata a gennaio, stando allo studio già a luglio la situazione dovrebbe migliorare notevolmente. Per poi arrivare a zero covid tra gennaio e febbraio 2022.
Al cune variabili potrebbero influire
I tempi per raggiungere il momento covid-zero però, dipendono da alcune variabili.
Ritmo delle vaccinazioni
- Occorrerà in primis mantenere bassi i contagi. 50 ogni 100.000 persone a settimana
- Occorrerà vaccinare almeno 500.000 prsone al giorno
Durata della protezione
- Ipotesi migliore: 2 anni
- Ipotesi peggiore: 1 anno o 6 mesi
Nello scenario migliore, nel caso in cui tutte le variabili si presentino nei loro valori ottimali, le morti sarebbero – 80% rispetto a quelle che si registrerebbero senza vaccinazioni da adesso a febbraio.
I tempi potrebbero allungarsi
- Se aumentasse la trasmissibilità del virus
- A causa delle varianti
Un aumento del 20% della trasmissibilità sposterebbe il momento zero covid a 2 anni.
Insomma, la situazione è delicata e il momento è cruciale. Adesso è necessario uno sforzo ulteriore da parte di tutti per poter iniziare a risalire la china e scorgere all’orizzonte la luce di quella tanto agognata normalità, che tutti noi non vediamo l’ora di riavere.