Pasqua per gli albergatori siciliani sarebbe stata un apripista alla bella stagione che sta per arrivare. Così non è stato, o almeno non lo è stato totalmente, in vista di un pericolo di aumento dei contagi. Proprio un’albergatrice siciliana, che ha un hotel tra la baia di Aci Castello e Catania, ha deciso di dire la sua attraverso i social e alcuni quotidiani.
“I miei clienti non possono fare il bagno in piscina, rischiano la multa. Di contro chi vuole può andare alle Canarie. I danni sono incalcolabili. Non c’è ristoro che possa essere utile”, a riportare questo sfogo è Ornella Laneri. La proprietaria non si dà pace sul fatto di aver messo una catena all’ingresso della lussuosa piscina del suo albergo, che da anni ammalia i turisti.
Per la signora Laneri quello che si è presentato per le festività pasquali è un paradosso. “Non è possibile viaggiare tra le regioni italiane, ma si può andare, tranquillamente, all’estero. Per esempio alle Canarie o a Malta”. Per poi aggiungere: “Si tratta della stessa fotografia di Capodanno, gli alberghi sono completamente vuoti. Chi aveva scommesso sulla ripresa pagherà duramente. Manca una visione progettuale, parliamo di futuro ma non c’è alcuna certezza”.
Leggi anche
Studente vuole fare l’esame online mentre guida il bus, il prof si rifiuta: “Non si parla con il conducente” [VIDEO]
La rabbia di un’albergatrice siciliana
Secondo gli esperti, con questi numeri potrebbe essere previsto, per gli albergatori e per tutto il settore turistico, una discesa economica in picchiata, che forse avrà una controtendenza grazie all’estate che colora il territorio siciliano. A raccontarlo a Live Sicilia l’Ad dell’aeroporto di Catania Nico Torrisi: “Per il comparto è una ulteriore beffa, abbiamo la sensazione che ci sarà un danno enorme per l’Italia. Le Canarie sono invase dal turismo, sono nostri competitor ed è un problema”.
Il settore turistico, comunque, riscalda i motori per un’estate che possa rappresentare la rinascita. Soprattutto per una regione come la Sicilia che vive anche di questo.