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“Io non lascio solo mio figlio ricoverato”, mamma 23enne si laurea in videoconferenza dall’ospedale


Una mamma, grazie al potere della Dad, decide di far sia compagnia al figlio in ospedale che laurearsi presso il proprio ateneo. È accaduto a Napoli e la protagonista si chiama Valeria Carannante. La 23enne si è appena laureata in Scienze dell’Educazione. La laureanda ha sostenuto il colloquio finale dall’ospedale campano Santobono, dove da settimane il figlio è ricoverato.

Il piccolo ha solo 1 anno e mezzo e proprio per questo Valeria non ha voluto lasciarlo da solo. La 23enne campana è stata sostenuta dai colleghi, dal personale sanitario e dagli amici, proprio per questo su Facebook ha scritto un messaggio di ringraziamento per tutti.

“Ringrazio tutto il team del reparto di nefrologia – ha scritto la ragazza su Facebook – in primis per tutte le cure e le attenzioni che stanno riservando al mio piccolo. Per la sincerità con cui mi hanno sempre parlato della condizione clinica di mio figlio e per il supporto che mi hanno dato nei giorni di terrore“.


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23enne si laurea in videoconferenza dall’ospedale

Per poi aggiungere: “Ringrazio il professor Pecoraro, un medico, un primario e un uomo straordinario che si è dedicato alla mia causa come se lo facesse per un figlio suo. Grazie dei fiori, dei palloncini e degli sguardi di affetto che hanno sostituito degli abbracci sinceri. Siete dei professionisti e delle persone straordinarie”. Infatti tutto l’ospedale campano si è colorato in festa grazie alla corona d’alloro della 23enne .

Per le restrizioni Covid, come spiegano anche dalla pagina Sos – Sostenitori Ospedale Santobono- “un solo genitore può entrare in ospedale con il bambino, facendo il tampone e uscendo solo quando dimettono il piccolino”. “In questi giorni – continua il post dell’ospedale– si stanno intrecciando tante storie di grande umanità, solidarietà e forza tra le corsie del Santobono, vogliamo celebrarle tutte con l’importantissimo traguardo di Valeria. In bocca al lupo e auguri a mamma e piccolo da tutti noi con il cuore”.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”