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Come lavorare nel calcio


Non c’è nessun bambino in Italia che non abbia desiderato entrare a far parte nel mondo del calcio. Il sogno ricorrente è quello di essere forti come Ronaldo o Ibraimovic, leggendari come Buffon, affascinanti come Beckham. Un desiderio più che comprensibile, dal momento che il campionato italiano è il più bello del mondo. Solo che non tutti nascono con un tiro vincente. Per coloro che non hanno un futuro tra i pali oppure come terzini o attaccanti, però, nell’industria del calcio ci sono un sacco di altre professioni, altrettanto creative, emozionanti e ben retribuite. Si va dagli allenatori ai preparatori atletici, dai massaggiatori agli alimentaristi, dai mental coach agli osservatori, fino ai procuratori, solo rimanendo nell’ambito degli atleti e della loro gestione. Lo spettro si allarga ulteriormente quando si guarda al settore produttivo che ha grandi volumi d’affari: ci sono responsabili marketing, esperti di comunicazione, esperti dei diritti media dello sport. Da quando poi l’industria del calcio si è allargata conquistando il mondo della televisione e delle scommesse sportive online, i lavori sul tappeto sono diventati ancora più numerosi.

Quali sono i requisiti fondamentali

Pensando ai bambini che crescendo hanno deciso di mantenere vivo il loro sogno, ecco qualche suggerimento utile da seguire se si vuole provare a trovare un lavoro nel mondo del calcio. Anzitutto serve spirito di iniziativa, perché in questo settore, più che in altri, non si può restare a casa ad aspettare che venga offerta un’opportunità. Occorre mettersi in gioco, proponendo una candidatura spontanea alle aziende che sembrano interessanti o comunque vicine all’ambito che si predilige. Prima si può controllare se stiano cercando nuovi talenti, altrimenti conviene rivolgersi direttamente al settore risorse umane, spedendo o consegnando a mano il proprio curriculum. 

Sfruttare la propria rete di conoscenze

Secondariamente può risultare vantaggioso attivare la propria rete di conoscenze, cercando di arrivare a qualcuno che abbia a che fare con il mondo del calcio. Si tratta di contatti preziosi, che potrebbero anche avvicinare alla giusta opportunità. L’altro aspetto da sottolineare è che non servono competenze specifiche per lavorare nel mondo del calcio. Occorre piuttosto essere versatili e aver già accumulato una serie di esperienze in diversi ambiti, che siano però tutti caratterizzati dalla capacità di stare a contatto con le altre persone. Le abilità a livello di dialogo e interazione sono un asset importanti, da mettere in risalto nel proprio curriculum, che va arricchito con dettagli sui risultati raggiunti e sulle ambizioni che si coltivano. Certo un’esperienza lavorativa nel settore dello sport può aiutare, ma spesso a convincere i reclutatori sono curriculum dalle caratteristiche versatili, ben organizzati. Essere multitasking e allo stesso tempo capaci di focalizzarsi e farsi assorbire completamente dall’incarico significa offrire una flessibilità che può fare comodo in un settore che ha regole rigide ma anche tanti contrattempi da risolvere con arguzia. Infine, sono fondamentali le lingue straniere, che servono per intrattenere rapporti con calciatori e intermediari che hanno culture e abitudini diverse.

L’aggiornamento è fondamentale

Gli ultimi parametri importanti sono l’abilità di essere aggiornati nel settore sportivo e l’attenzione alle evoluzioni tecnologiche, che nel settore del calcio hanno un rilievo continuo, soprattutto in termini di organizzazione e marketing. Per sviluppare tutte queste competenze, comunque, anche in Italia sono nati negli ultimi anni una serie di master e scuole di specializzazione. Per citarne alcuni, si può dire che il Sole24ore propone una serie di corsi master di breve durata che puntano a formare manager dello sport, esperti in diritti televisivi, campioni della comunicazione sportiva. 

Anche l’università in campo

Oltre all’iniziativa sostenute dal quotidiano finanziario, esistono altri percorsi di formazione, magari proposti direttamente da procuratori o organizzatori di eventi, che sono in grado di descrivere le caratteristiche e i punti fondamentali delle diverse carriere. Senza dimenticare che alcune università storiche come quella di Palermo organizzano direttamente questo genere di attività, come il master breve in “New Media, Finanza e Innovazione per lo sport”. Palestre dove imparare tutto a proposito di professioni che esistono da tanto oppure che sono in divenire, come accade ad esempio nel caso del calcio femminile e degli Esport. Due settori in forte ascesa, come dimostra il successo registrato dalla prima disciplina dopo il Mondiale in Francia e dalla seconda durante i recenti Mondiali di Fortnite. 

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